asteroidi

Nonostante le crescenti preoccupazioni della comunità scientifica in ambito asteroidi, non c’è nulla da temere. Come confermato anche dalla NASA infatti, nonostante l’intensa attività di meteoriti nei pressi del nostro pianeta, nessuno rischia realmente di raggiungere la superficie terrestre. Non si delinea quindi il rischio che Apophis e QV89, presentati di recente durante la Conferenza sulla Difesa Planetaria colpiscano la Terra.

I due hanno ovviamente dimensioni e caratteristiche nettamente differenti, da cui consegue una percentuale di rischio variabile. Questa rimane comunque sotto alla soglia di pericolo, anche nel caso del più grande dei due. Tuttavia non è ancora noto se Apophis cambierà la sua traiettoria prima del suo arrivo atteso nel 2029 a causa dei campi gravitazionali. In ogni caso però non dobbiamo farci impensierire dal suo diametro di 340 metri e dalla sua irrisoria distanza di transito.

Asteroidi: perché non dobbiamo temerli secondo la NASA

Nonostante si tratti del più grande dei due Apophis non deve metterci paura. La sua stazza è effettivamente anomala, considerato che è largo quasi come l’Empire State Building di New-York, ma almeno nel primo passaggio del 2029 i rischi sembrano essere molto bassi. Nonostante ciò bisogna dire che un passaggio di un corpo extraterrestre a soli 31.000 chilometri dal nostro paese rappresenta un’occasione importante di studio per gli scienziati di tutto il mondo.

Gli esperti non escludono l’eventualità che anche un asteroide di 340 metri di diametro possa in parte risentire dei campi gravitazionali, anche se non si espongono più di tanto. La sua traiettoria è comunque monitorata costantemente fin dal 2004 e lo sarà ancora in futuro. Oltre alla prima visita dovremo aspettarci di rivedere Apophis nel 2068, siamo quindi ancora in tempo per sviluppare eventuali metodi di emergenza.

QV89 inizialmente aveva allarmato le varie agenzie spaziali, successivamente però l’ansia è scemata. La probabilità che riesca a raggiungere la superficie terrestre è infatti solo 1 su 7000 stando ai precisi calcoli di ESA. Questo perché la distanza di passaggio sarà di 6.4 milioni di chilometri e il suo diametro di soli 40 metri. I passaggi dell’asteroide saranno addirittura quattro.

Il primo avverrà tra pochissime settimane, il 9 settembre 2019. Successivamente si è parlato di 2032, 2045 e 2062, date durante le quali non è ancora certa una traiettoria.

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