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Facebook, Twitter e Google non stanno ancora facendo abbastanza per combattere la disinformazione sulle loro piattaforme, secondo quanto riferito dai funzionari dell’Unione Europea in una dichiarazione rilasciata questa settimana.

Come parte di un piano per combattere la disinformazione sui social media, le aziende hanno aderito ad una proposta volontaria nel tentativo di reprimere il problema l’anno scorso, e ciò includeva piani per aumentare la trasparenza e combattere le frodi. La Commissione europea pubblica ora relazioni mensili sui progressi sull’argomento e ha pubblicato il primo, che copre il periodo di gennaio.

Nella dichiarazione, i funzionari hanno criticato le risposte delle aziende, dicendo “abbiamo bisogno di vedere più progressi”.

 

La risposta dell’Europa

Le piattaforme non hanno fornito dettagli sufficienti a dimostrare che le nuove politiche e gli strumenti vengono distribuiti tempestivamente e con risorse sufficienti in tutti gli Stati membri dell’UE“, si legge nella dichiarazione.Le relazioni forniscono troppe informazioni sui risultati effettivi delle misure già adottate“.

Facebook, Twitter e Google sono stati accusati quindi di non fornire informazioni sufficienti nei loro rapporti ai funzionari, che hanno affermato nella loro dichiarazione di rimanere “preoccupati per la situazione“. La dichiarazione ha spinto le piattaforme a muoversi più velocemente in vista delle elezioni del Parlamento europeo.

Funzionari dell’UE e degli Stati Uniti hanno continuato a interrogarsi sui danni provocati dalle fake news e dalle interferenze straniere che influenzano le elezioni democratiche. In un editoriale condotto da The Guardian questa settimana, i commissari dell’UE hanno affermato che “se non vediamo progressi sufficienti a lungo termine, ci riserviamo il diritto di riconsiderare le nostre opzioni strategiche, compresa la possibile riesamina della vigente regolamentazione“.

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