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I ricercatori della University of Indiana, USA, hanno pubblicato uno studio in cui hanno valutato 14 milioni di messaggi condivisi su Twitter tra maggio 2016 e maggio 2017, concentrandosi sulle elezioni presidenziali americane.

Secondo il sondaggio, solo il 6% di tutti gli account Twitter identificati come robot rappresentava il 31% del totale di fake news su quel social network. In modo automatico, i robot hanno la possibilità di raggiungere migliaia di utenti in soli 2-10 secondi.

 

Il sondaggio

Il co-autore dello studio, Filippo Menczer, spiega che le persone tendono a prestare più attenzione alle informazioni che sono più popolari. Poiché i bot sono programmati per diffondere le informazioni molto più velocemente di quanto possano fare gli umani, il social network è bombardato da notizie false, causando un effetto domino: più le persone reali hanno contatti con le notizie falsefake news, più credono che le informazioni siano vere e finiscono per condividerle.

Come se l’attività dei bot non fosse abbastanza, un altro studio, condotto questa volta dai ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) e pubblicato su Science nel marzo 2018, ha rivelato che le informazioni false si diffondevano “più velocemente, in modo più profondo e ampio della verità in tutte le categorie di informazioni“. Secondo lo studio del MIT, le informazioni false impiegano circa 10 ore per raggiungere 1.500 utenti su Twitter, mentre le informazioni accurate necessitano di 60 ore. Pertanto, il team ha concluso che il fattore umano sia più importante nel diffondere notizie false rispetto ai robot stessi.

Detto questo, i ricercatori hanno suggerito che è praticamente impossibile fermare la diffusione di notizie false senza leggi che regolino accuratamente l’operatività delle piattaforme di social networking.

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