Negli ultimi due giorni, Facebook e Twitter hanno perso il 20% del loro valore. La più grande perdita che ci sia mai stata tra le piattaforme social. Non c’è stata, tuttavia, una corrispondente diminuzione delle azioni high-tech in generale.

Nel frattempo, Apple riferirà i guadagni la prossima settimana e Microsoft l’ha fatto qualche giorno fa. Le azioni per entrambi sono solide. Amazon invece ha registrato un profitto di 2,5 miliardi di dollari, molto al di sopra delle aspettative. Mentre Alphabet, di Google, ha riportato un aumento delle entrate e le azioni sono salite. Tutti questi dati ci fanno capire che si va avanti con la tecnologia, ma i social media sono bloccati. Bloccato è un concetto relativo. Facebook, ad esempio, ha ormai un terzo del genere umano sulla propria piattaforma, ma non c’è molta possibilità di crescita se si hanno già così tanti iscritti.

Innanzitutto la tecnologia delle comunicazioni diventerà così a buon mercato e così competente che farà più o meno ciò che vogliamo. La gente desiderava molto i telefoni cellulari prima che diventassero prodotti di massa. La gente voleva comunicare visivamente a distanza, ma ci è voluto molto tempo prima che l’iPhone riuscisse nell’apparente impresa. Ci sono sicuramente pro e contro. Tra i contro ci sono crimini e frodi nello specifico. Anni fa non c’era bisogna di bloccare una bici, nessuna la rubava. Non potevano probabilmente nemmeno portarla chissà dove. Adesso invece è possibile quasi tutto, con tante soluzioni tech. Lo stesso vale per le frodi. Sono ormai aumentati -piuttosto che diminuire- i possibili scenari di truffa, quando entra in gioco la tecnologia.

Se dovessimo parlare di ciò che vorremmo che la tecnologia facesse per noi, o che fa già ed è un bene, non può mancare la formazione scolastica. Un bene quasi universale di cui si beneficia per tutta la vita. Wikipedia, Google, Bing, sono tra le piattaforme molto cliccate dagli studenti, ad esempio. Però, la tecnologia è un supporto incredibile, ma non rivoluzionario per ora. Non ha trasformato i sistemi educativi tradizionali odierni. Però, prima o poi potrebbe esserci la possibilità di avanzare radicalmente sotto questo aspetto.

La tecnologia è nostra alleata ma al contempo non sempre fa ciò che potrebbe e vorremmo

Anche per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, i risultati sono incredibili. La tecnologia ha creato e sta creando cose che mai ci saremmo aspettati, sta migliorando e allungando le nostre vite. Eppure, dottori robot? Monitoraggio della salute non invasivo? Soluzioni a basso contenuto tecnologico per migliorare la salute generale e restringere i risultati di salute molto diversi nelle diverse parti di un paese? Da qualche parte là fuori le nuove tecnologie dovrebbero essere in grado di aiutare anche in cose ancora irrisolte.

Infine, la tecnologia in campo finanziario. Ci sono molte app nel settore, ma in realtà non forniscono alcun servizio completo per aiutare le persone a proteggere i loro dati. Quello che serve è il servizio che gli uffici privati ​​offrono ai più ricchi, ma a un costo accessibile a tutti. Concettualmente ciò avverrebbe sostituendo le competenze umane con la tecnologia – o almeno supportando le abilità umane e consentendo di abbattere i costi. Le persone riescono a intaccare il problema, con servizi come robo-investment o app che aiutano le persone a gestire le proprie finanze quotidianamente. Ma nessuno sta davvero facendo molto.

Queste sono solo aree vaghe in cui vi sono esigenze che non sono attualmente soddisfatte. Potrebbe non esserci spazio per nuovi Facebook, Instagram, Twitter insomma. Forse invece ci saranno molti piccoli progressi incrementali per generare risultati migliori. Ma l’idea che si dovrebbe guardare a ciò di cui le persone hanno bisogno o almeno quello che vorrebbero avere, piuttosto che ciò che la tecnologia può fare, è sicuramente la strada giusta da seguire.

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