Sembra proprio non voler terminare il periodo opaco di WhatsApp. Dopo essere finito sulle pagine di tutto il mondo due settimane fa a causa del crash che ha impedito per qualche ora l’accesso a tutti gli utenti, ora il servizio di messaggistica istantanea deve fare i conti con una multa, l’ennesima, proveniente da uno Stato europeo. La nazione in questione è proprio l’Italia che attraverso l’Antitrust ha chiesto il risarcimento di ben tre milioni di euro.

Il motivo? Secondo l’ente governativo che vigila sulle norme di concorrenza e sulla trasparenza delle varie aziende, WhatsApp lo scorso Agosto con il cambiamento delle sue condizioni di servizio ha palesemente ingannato i suoi clienti, facendo credere loro di non poter utilizzare più il servizio in caso di mancata condivisione del profilo social Facebook.

Ricordiamo, a tal proposito, che il cambiamento contrattuale di WhatsApp già lo scorso autunno portò non pochi paesi dell’Unione Europea a scendere in campo per contrastare una minaccia social in grado di unire e tracciare dati per centinaia di migliaia di cittadini.

La multa da tre milioni di euro per WhatsApp non è tutto. Umiliazione ancora maggiore almeno in termini di comunicazione, con molta probabilità, sarà il secondo provvedimento dell’Agcom. La chat, infatti, dovrà avvisare tutti gli iscritti mediante un documento firmato dell’avvenuta presa di posizione da parte dello Stato italiano, in quello che si può definire una sorta di mea culpa – forzato – da parte del brand.

La notizia sta facendo già il giro dell’Europa e come si dice in casi analoghi, è destinata a far giurisprudenza. Ancora non sono giunte voci dal quartier generale di WhatsApp, ma sarà molto difficile rispondere ad accuse e a sanzioni così pesanti.

VIArte
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