SpaceX
SpaceX dice addio a Marte. Durante alcuni test di routine all’Air Station in Florida, il razzo Falcon 9 è esploso sulla piattaforma di lancio.

SpaceX dice addio al suo ambizioso viaggio spaziale verso Marte. Difatti, durante alcuni test di routine all’Air Station in Florida, sarebbe esploso Falcon 9, il razzo di Elon Musk che avrebbe permesso a Facebook di portare la connessione Internet a diversi Paesi emergenti. Benché sulla piattaforma di lancio ci fossero scienziati e tecnici, non ci sarebbero stati né morti e né feriti.

La causa dell’esplosione

L’incidente è avvenuto nella giornata di venerdì intorno alle 9.07 del mattino (ore 15.07 in Italia), precisamente nella rampa di lancio 40, mentre i tecnici di SpaceX stavano testando l’accensione dei motori del lanciatore a razzo Falcon 9. Il lancio era stato programmato per sabato 3 settembre dalla base dell’Aviazione americana di Cape Canaveral, situata nei pressi del Kennedy Space Center della NASA.

Secondo le prime notizie che si apprendono sul web, l’incendio si sarebbe sviluppato nella parte superiore del veicolo. Si ipotizza che la deflagrazione possa avere avuto origine o nella sezione in cui è presente l’ossigeno liquido del lanciatore, al livello del secondo stadio; oppure nella capsula cargo contenente l’idrazina, un composto dell’azoto che si presenta come una sostanza corrosiva, tossica e cancergena.

In fiamme il satellite Amos 6

La fragorosa esplosione ha coinvolto Amos 6, un satellite finalizzato alle telecomunicazioni. Ben 18 bande dello strumento, su un totale di 36, appartenevano a Facebook. L’intento di Mark Zuckerberg era di creare una salda rete Internet in alcune aree geografiche del mondo che, attualmente, dispongono di una scarsa connettività. Africa sub sahariana, Israele, Siria, Iraq e persino nel sud Italia rientravano nei principali obiettivi.

Ci dispiace per questa perdita, ma la nostra missione di connettere tutte le persone del mondo a Internet va avanti” precisa Mark Zuckerberg attraverso un post pubblicato su Facebook. “Per fortuna abbiamo sviluppato altre tecnologie come Aquila che connetteranno le persone a Internet. Restiamo impegnati nella nostra missione di portare Internet a tutti e continueremo a lavorare affinché tutti possano avere le opportunità di connessione che avrebbe dovuto offrire questo satellite“.

Colonizzare Marte, il progetto futuristico di Elon Musk

Space Exploration Technologies Corporation, o semplicemente SpaceX, è un’azienda aerospaziale statunitense. Con sede a Hawthorne, in California, la società venne fondata nel 2002 da Elon Musk, cofondatore di PayPal e CEO di Tesla Motors, con l’obiettivo di riuscire a portare il primo uomo su Marte entro il 2024. Per realizzare l’ambiziosa missione, l’azienda aveva sviluppato il lanciatore a razzo Falcon 9 e i satelliti Falcon 1 e Falcon Heavy, che avrebbero dovuto accompagnare la capsula Dragon durante il suo lungo viaggio spaziale, a partire dal 2018.

Articolo precedenteLa sonda Juno si avvicina a Giove e immortala la sua aurora
Articolo successivoSamsung e Blackberry al lavoro su un tablet a prova di spia