Scienza: chi assume il Viagra riduce il rischio di Alzheimer del 50%

Il Viagra, comunemente associato alla risoluzione dei problemi di impotenza sessuale, ha guadagnato l’attenzione dei ricercatori anche per la risoluzione o il ritardo del manifestarsi delle malattie neurodegenerative. La molecola contenuta in questa pillola, il sildenafil, è un inibitore dell’enzima fosfodiesterasi e pare che sia efficace nel ridurre il rischio di malattie che attaccano il cervello come l’Alzheimer.

Su uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Alzheimer’s Disease sono state descritte le nuove ricerche sul potenziale positivo del sildenafil nel migliorare le condizioni di vita degli uomini durante il loro invecchiamento. Questa scoperta ha portato gli esperti a sperare che si sia giunti ad un punto di svolta per malattie tanto diffuse e comuni. L’Alzheimer è infatti una delle malattie neurodegenerative più diffuse e temute per ragioni ovvie. I neuroni muoiono e pian piano si perde la memoria a breve e lungo termine, ci si dimentica chi si è e chi si è stati. Ci sono più varianti di questa malattia, ma ognuna è devastante sia per la persona stessa che per i familiari che le stanno attorno.

Il Viagra contro l’Alzheimer

Come può aiutare il Viagra a prevenire lo sviluppo di questa malattia? Gli scienziati hanno scoperto che gli inibitori della fosfodiesterasi, proprio come la molecola di questo medicinale, sono coinvolti nelle vie di segnalazione nervosa, favorendo la neuroplasticità e la salute dei neuroni migliorandone il funzionamento. Il sildenafil riduce l’eccessiva fosforilazione delle proteine “tau“, che nelle cellule nervose possono causare danni gravi che portano sino alla morte neuronale, come nel caso dell’Alzheimer.

Gli scienziati hanno concluso, dopo aver analizzato tutti i dati a loro disposizione, che l’uso controllato e prolungato di sildenafil può ridurre del 50% il rischio di sviluppare l’Alzheimer ed altre malattie neurodegenerative. Hanno però ribadito che i pazienti devono assumere tali sostanze con consapevolezza e senza esagerare. Che la ricerca sia arrivata finalmente alla svolta che attendevamo da tempo? Forse la risposta è davvero nel Viagra e forse potrebbe davvero aiutare a combattere le malattie che colpiscono la memoria e il cervello.

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