Medicina: i farmaci del futuro verranno creati nello spazio

Nello Utah, sul terreno arido del deserto, è atterrata una capsula che ha viaggiato nello spazio per otto mesi contenendo un carico molto prezioso per il benessere umano. Al suo interno vi era una partita di Ritonavir, un farmaco antivirale molto importante per la lotta contro l’HIV e il COVID-19. L’evento straordinario fa parte di un esperimento ambizioso portato avanti da una Startup californiana, la Varda Space Industries, il cui obiettivo è quello di mostrare le potenzialità della fabbricazione di farmaci nello spazio. Per quanto sembri assurdo, il loro intento è più che sensato: cercano di dar vita ad altri metodi di sviluppo farmaceutico più efficienti sfruttando le condizioni uniche date dalla microgravità.

La missione di Varda dei Farmaci spaziali

La missione W-1 è stata lanciata nel giugno dello scorso anno e ha dimostrato la fattibilità del generare medicinali oltre la nostra atmosfera, creando anche nuovi scenari per la ricerca farmaceutica. Le condizioni gravitazionali peculiari dello spazio aiutano il processo di cristallizzazione delle molecole impiegate in diverse terapie vitali, come per il cancro o per alcune malattie cardiache. La gravità consente alle molecole di raggiungere una forma cristallina più uniforme, migliorata e più grande nelle dimensioni.

Questo cambiamento nella struttura dei farmaci potrebbe portare vantaggi nell’efficacia, differenziandoli da quelli prodotti sulla crosta terrestre e dando benefici ai pazienti e alla ricerca per la costruzione dei farmaci molecolari stessi. Sembra tutto pazzesco, ma quello che blocca il proliferare del progetto sono i costi di accesso allo spazio. Varda, per ovviare al problema, sta lavorando affinché i propri satelliti siano sempre più riutilizzabili e versatili, proprio per abbattere le spese.

Il processo verso l’uso della microgravità per la creazione dei farmaci nello spazio è ancora parecchio lungo, tuttavia anche solo la prospettiva reale promette un cambiamento nel campo della medicina significativo. Sono tanti i potenziali da essere ancora esplorati e Varda, probabilmente, sarà solo la prima delle industrie ad intraprendere questo percorso eccezionale tra le stelle remote.

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