Ogni anno gli esseri umani producono una quantità di rifiuti elettronici cinque volte superiore la capacità di riciclarli. Questo spaventoso dato è emerso da un recente rapporto ONU, il quale ha anche previsto che entro il 2030 verranno prodotti 82 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, un dato davvero allarmante se messo a confronto dei 62 milioni del 2022.
Il triste destino degli e-waste
Nonostante le buone intenzioni, anche quando ci proviamo non sempre facciamo la mossa giusta. Basti pensare all’esclusione dei caricabatterie dalle confezioni degli smartphone. Quella che a prima vista può sembrare una mossa strategica per ridurre gli sprechi, si rivela in realtà poco efficace dal punto di vista del riciclo. Gli unici a trarne davvero vantaggio sono le aziende che vendono gli smartphone e che possono vendere le batterie ad un prezzo maggiorato.
Un altro tasto dolente è la mancanza di un modo corretto per riciclare i rifiuti elettronici. Spesso, infatti, si accumulano in discariche sparse nel mondo senza che possano essere riutilizzati in qualche modo. Il riciclo degli e-waste potrebbe generare profitti considerevoli, soprattutto visto i materiali preziosi che spesso vengono utilizzati nella fabbricazione degli smartphone. Purtroppo, anche i metodi attuali di riciclo sono spesso più dannosi che convenienti, sia a livello ambientale che economico.
L’Europa, nel suo piccolo, non se la cava troppo male. Riusciamo infatti a raccogliere circa il 43% dei rifiuti elettronici, e una buona parte di essi vengono smaltiti o riciclati correttamente. Questa percentuale, che essendo meno della metà potrebbe sembrare piccola, è enorme se messa al confronto con il resto del mondo. Altrove la percentuale di raccolta e riciclo non supera lo 0,7%, soprattutto in quei paesi dove la raccolta e la gestione dei rifiuti è particolarmente complessa.
La questione ambientale non si limita solo al riciclo dei rifiuti. Anche i pannelli fotovoltaici, che sono un faro di sostenibilità e vengono sempre più utilizzati, possono contribuire al problema dello smaltimento.
La gestione dei rifiuti elettronici
Possiamo quindi trarre le nostre conclusioni: i rifiuti elettronici, potenziali tesori di risorse preziose, sono ora una seria minaccia per l’ambiente e per la salute pubblica. Abbandonati in discariche, considerati niente più che semplice spazzatura, si accumulano sprecando le loro potenzialità e danneggiando l’ecosistema. Le sostanze tossiche presenti in questi rifiuti possono contaminare le acque sotterranee e causare danni irreparabili.
E’ quindi una priorità che si sviluppino politiche e pratiche atte a ridurre la produzione di rifiuti elettronici, a promuovere il riciclo responsabile e sviluppare soluzioni innovative per affrontare questa crescente sfida ambientale. La tutela del mondo in cui viviamo non può essere messa in secondo piano per meri fattori economici, e gli impegni per questo obiettivo dovrebbero essere collettivi e coordinati a livello globale così da creare legislazioni internazionali e sostegno economico per i paesi più poveri, che possano garantirsi sistemi di smaltimento adatti.