Se si pensa a una nazione come il Giappone, la prima cosa che viene in mente è un’antica tradizione strettamente legata a un’innovazione tecnologia senza pari.
Il paese del Sol Levante è uno dei Paesi più tecnologici al mondo, dove la modernità e l’avanguardia occupano dei posti molto importanti.
Non è un caso se le migliori case automobilistiche, aziende nel settore delle telecomunicazioni e dell’elettronica sono proprio giapponesi, come la Toyota, la Sony e la Toshiba.
Non solo, il Giappone è leader anche nel settore della robotica avanzata, con la costruzione di macchine che aiutano gli anziani nei loro movimenti, quello dell’intelligenza artificiale, con una particolare attenzione per il campo medico, e soprattutto in quello delle tecnologie sostenibili, come le energie rinnovabili.
Ecco perché appare alquanto strano che, fino a questo momento, gli uffici della Pubblica Amministrazione giapponese utilizzassero ancora una tecnologia obsoleta come i floppy disk.
Giappone, rinnovamento tecnologico anche nella Pubblica Amministrazione
I floppy disk sono dei piccoli supporti di memoria magnetica, che sono stati molto utilizzati, tra gli anni ’70 e ’90, per il trasferimento e l’archiviazione dei dati.
Purtroppo questo tipo di supporto aveva delle limitazioni non indifferenti, come la scarsa capacità di memorizzazione che si limitava al massimo a qualche kilobyte. Proprio per questo motivo sono stati sostituiti da sistemi migliori, come CD, USB e Cloud.
A quanto pare però il Giappone, almeno nella Pubblica Amministrazione, è rimasto fermo agli anni ’90, e solo di recente il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria ha deciso di eliminare delle istanze che prevedevano l’obbligo dell’utilizzo di floppy disk -e alcune anche di CD- per il salvataggio e la presentazione dei dati.
L’eliminazione delle istanze si è resa necessaria sia per il bisogno di utilizzare sistemi di memorizzazione con capacità maggiori, sia perché era ormai impossibile trovare dei floppy disk ancora in commercio, visto che le aziende hanno spesso di produrli da almeno un decennio.