La tecnologia, si sa, è estremamente utile e vantaggiosa e ormai appare utopistico pensare di poter vivere la vita quotidiana senza l’utilizzo di dispositivi elettronici.
Questo campo però non presenta solo vantaggi ma anzi può rivelarsi particolarmente pericoloso. Basti pensare all’arrivo della nuova intelligenza artificiale e a tutti i dibattiti scaturiti intorno al suo potenziale rischio.
Questo vale anche per pericoli minori ma egualmente dannosi che possono verificarsi nella quotidianità di chiunque possieda un computer, un tablet o un telefono: il rischio di essere attaccati dai virus.
I malware sono dei programmi informatici che sono in grado di penetrare nei sistemi informatici per danneggiarli, e in casi più estremi assumerne il controllo. Lo scopo è chiaramente malevolo e ha come obiettivo la sottrazione di dati e informazioni personali o pure il mero gusto di danneggiare qualcosa.
I sistemi informatici come ben sappiamo possiedo degli antivirus che però non sono validi per tutti i tipi di malware e che possono essere aggirati facilmente.
Hacker: come riescono ad aggirare gli antivirus nei file APK?
Il problema della sicurezza informatica è quindi reale e riguarda principalmente i sistemi operativi Android, più soggetti a essere presi di mira dagli hacker.
Ma come fanno gli hacker a eludere gli antivirus? A quanto pare il trucco utilizzato dai cybercriminali consiste in una compressione dei file APK che rende impossibile il riconoscimento da parte degli antivirus.
Altri trucchi sono l’impiego di nomi di file che superano i 256 byte, il che provoca blocchi nei sistemi di analisi oppure la manipolazione dei file AndroidManifest.xml.