energia nucleare Già da dicembre gli scienziati americani avevano provato questo esperimento ed ora hanno finalmente “hanno vinto”. Hanno infatti ottenuto per la seconda volta un grande successo nella fusione nucleare, segnando un grande passo scientifico per l’energia.

Sono riusciti ad ottenere un profitto netto di energia in una fusione nucleare. Un traguardo non indifferente per la scienza e per la vita umana. Potrebbe questa, infatti, essere la svolta decisiva verso la realizzazione di una potenziale fonte di energia illimitata.

Il Team della Lawrence Livermore National Laboratori, situo in California, ha confermato di aver prodotto ancora più energia rispetto alla prima volta.

Una nuova rivoluzione per l’energia nucleare

Il primo esperimento, con esito positivo, era stato svolto lo scorso 5 dicembre. La fusione di due atomi in uno aveva prodotto 3,5 megajoule di energia, a fronte dei 2,5 usati come imput dai laser. Un successo che gli scienziati definirono come una delle sfide più importanti intraprese dall’uomo.

Il processo di fusione imita le reazioni naturali che avvengono all’interno del sole. Ciò vuol dire che raggiungere una determinata quantità di energia tramite lo stesso processo, segna un passo decisivo per la costruzione di centrali elettriche commerciali.

Ci sono stati, e continuano ad esserci molti dibattiti sul suo utilizzo, ma, al contrario di quanti molti credono, si tratterebbe di una fonte sostenibile, che non richiederebbe l’utilizzo di combustibili fossili. Ciononostante, uno dei svantaggi più preoccupanti del nucleare deriva dalla gestione delle scorie. Inevitabilmente, con la produzione di energia, vengono generate anche delle scorie radioattive molte pericolose per la vita umana e per l’ambiente circostante. Tali rifiuti, inoltre, non possono essere “abbattuti” e richiedono un procedimento di stoccaggio molto particolare che può avvenire solo in depositi di massima sicurezza.

Insomma, c’è ancora un bel po’ su cui lavorare. Per ora siamo ancora lontani per produrne in larga scala, ma grazie a tale esperimento sicuramente si è sulla strada giusta, resta solo capire come semplificare lo smaltimento.

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