Asteroide, ecco cos'era quella famosa esplosione luminosa

L’universo è un palcoscenico di fenomeni straordinari, tra cui spiccano le esplosioni luminose generate dall’impatto di asteroidi con stelle collassate. Questi eventi, noti come scoppio radio rapido (FRB), hanno da sempre affascinato gli astronomi per la loro brevità e intensità.

Asteroide: la spiegazione dietro l’esplosione

Nel 2020, gli scienziati hanno avuto la fortuna di osservare un FRB nella nostra galassia, scoprendo che la sua origine era un magnetar, una forma particolare di stella di neutroni. Questi corpi celesti sono noti per possedere i campi magnetici più intensi dell’universo. Prima dell’esplosione, gli astronomi hanno notato un evento insolito: il magnetar ha subito un “glitch“, un cambiamento improvviso della velocità di rotazione. Questo fenomeno comporta il rilascio di una grande quantità di energia, che potrebbe essere utilizzata da un FRB.

Gli studiosi ritengono che un asteroide possa “morire” a seguito del rilascio di un FRB da parte di un magnetar. Il corpo celeste, infatti, viene letteralmente strappato in pezzi dal campo gravitazionale del magnetar, con alcuni frammenti che entrano in orbita attorno alla stella, influenzando la sua velocità di rotazione e causando il glitch.

I pezzi rimanenti dell’asteroide cadono verso la superficie del magnetar, attraversando i campi magnetici intensi e generando radiazioni che vediamo come un FRB. Gli astronomi stanno ancora discutendo se questo processo possa avere un ruolo importante nei casi di “anti-glitch”, in cui la rotazione del magnetar rallenta improvvisamente. Tutto ciò, sebbene complesso, ci offre una visione unica dell’universo e dei suoi meccanismi. La scoperta del legame tra i magnetar, gli asteroidi e gli FRB apre nuove prospettive di ricerca, con la speranza di svelare ulteriori segreti dell’universo.

Infine, l’osservazione e lo studio di questi fenomeni astronomici non solo arricchiscono la nostra comprensione dell’universo, ma potrebbero anche avere implicazioni pratiche. Ad esempio, la comprensione dei meccanismi alla base degli FRB potrebbe aiutare a sviluppare nuove tecnologie di comunicazione o di rilevamento delle radiazioni.

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