L’idea di batterie estraibili per auto elettriche è un concetto che, sebbene non sia mai diventato uno standard nell’industria, non è mai stato completamente abbandonato. Infatti, viene periodicamente rilanciato e ha già trovato applicazione in alcuni veicoli di mobilità urbana che permettono l’estrazione degli accumulatori.
Auto elettriche: una soluzione già in larga diffusione
Le batterie estraibili possono essere utili in situazioni in cui non è possibile utilizzare un’infrastruttura di ricarica, perché assente o occupata da altre vetture. In questi casi, la batteria può essere rimossa e ricaricata in casa, in ufficio o in qualsiasi altro luogo dotato di una presa di corrente. Un esempio di questa applicazione è la Fiat Centoventi, una concept car con batterie modulabili e divise in cinque parti, una delle quali può essere estratta e trasportata a mano.
Inoltre, esistono già veicoli in commercio che utilizzano batterie estraibili, come l’italiana Estrima Birò, una microcar elettrica. Questo veicolo utilizza una soluzione chiamata Re-Move, che permette di trasportare gli accumulatori come un trolley e ricaricarli tramite una normale presa domestica a 220V.
Un altro esempio è l’eScooter125 di Seat Mó, che permette di rimuovere il pacco batterie e trasportarlo come un trolley. Questa soluzione è stata sviluppata sotto la direzione di Luca De Meo, che ha recentemente rivelato che i tecnici del gruppo Renault stanno lavorando al battery-swap, ovvero la possibilità di sostituire la batteria scarica di un’auto elettrica con un’altra già carica.
In Cina, ci sono già diverse centinaia di stazioni dedicate al battery-swap. La Nio, ad esempio, prevede di avere 500 unità entro la fine del 2021. Queste stazioni permettono di sostituire immediatamente i pacchi batteria delle auto elettriche con altri già carichi, risolvendo il problema dei tempi di attesa alle colonnine di ricarica.