La scoperta di RCW 86 e la sua associazione con SN 185 hanno permesso agli scienziati di studiare da vicino questa supernova antica e di comprendere meglio le cause che hanno portato alla sua esplosione. Per l’esattezza, la velocità dell’onda d’urto e la presenza di una grande quantità di ferro sono due elementi chiave che aiutano a identificare il tipo di supernova che ha avuto luogo.
Supernova: non è mai accaduto questo fenomeno
Iniziamo parlando dell’importanza dello studio delle supernove. Questi eventi sono tra i più energetici dell’universo, poiché producono una quantità di energia pari a quella di un’intera galassia. Inoltre, sono responsabili della creazione degli elementi chimici più pesanti dell’universo, come l’oro e il platino, i quali vengono poi distribuiti nello spazio e incorporati in nuove stelle e pianeti.
Ma non tutte le supernove sono uguali: ci sono diversi tipi, ciascuno con caratteristiche uniche che permettono di capire meglio i meccanismi che le hanno causate. Ad esempio, le supernove di tipo II sono causate dall’esplosione di stelle molto massicce, mentre le supernove di tipo Ia sono associate a sistemi binari composti da una nana bianca e una stella compagna.
La scoperta di una nana bianca sopravvissuta ad una supernova è stata un evento incredibilmente raro e sorprendente. Questa stella, chiamata “iPTF14hls”, ha mostrato un comportamento insolito: è esplosa più volte, in un periodo di oltre due anni, in contrasto con le previsioni teoriche sulle supernove di tipo II. Al che gli astronomi hanno ipotizzato che potrebbe essere stata in grado di accumulare materiale dalla sua compagna stellare per un periodo molto lungo, fino a raggiungere una massa sufficiente per l’esplosione.
Insomma, questo comportamento potrebbe aiutare a comprendere meglio nel tempo la formazione delle supernove di tipo Ia e a migliorare le previsioni sulla loro frequenza e distribuzione nell’universo.