Avatar: La Via dell’Acqua è stato uno dei film più attesi degli ultimi anni, grazie alla sua spettacolare rappresentazione di un mondo alieno e alla possibilità di trasferire la mente umana in corpi alieni attraverso una tecnologia avanzata. Ma quanto di ciò che vediamo nel film è realmente possibile dal punto di vista scientifico? Il neuroscienziato Guillaume Thierry ha cercato di rispondere a questa domanda in un’intervista a Science Focus.
Cervello: è possibile trasferire la mente?
Secondo Thierry, il cervello umano è molto più complesso di un computer e non è possibile trasferire i dati contenuti nella mente di una persona in un’altra macchina o corpo. Anche se la tecnologia di Avatar sembra essere in grado di farlo, ciò non è realistico dal punto di vista scientifico. “Non sappiamo di cosa siano fatti i ricordi e non esiste una memoria in grado di contenere l’enorme quantità di informazioni contenute nel cervello umano”, spiega Thierry.
Per dare un’idea della complessità del cervello, Thierry cita uno studio in cui sono stati mappati tutti i neuroni in 1 millimetro cubo del cervello di un topo, trovando 100.000 neuroni e oltre un miliardo di connessioni. Se si considera che il cervello umano è molto più grande, diventa chiaro che nessun cervello artificiale può simulare la velocità di un vero cervello.
Tuttavia, Thierry ammette che esiste la possibilità di usare il cervello umano per ricevere l’input sensoriale di un altro corpo, come accade nel film. “Potresti avere un sistema che legge tutti gli input dai sensi del secondo corpo e li invia in tempo reale al tuo cervello”, spiega Thierry. “Così tutto ciò che il tuo cervello vuole fare può essere rispedito al secondo corpo per farlo reagire.”
Questo tipo di tecnologia potrebbe essere utile in molte applicazioni, come ad esempio nei videogiochi o nella realtà virtuale.