Una rivelazione sorprendente che arriva dalla nuova mappa dell’universo suggerisce che qualcosa potrebbe ancora mancare alla nostra vista.
La mappa ha aiutato a rivelare come la materia nel cosmo primordiale venne espulsa verso l’esterno prima di formare galassie, stelle e pianeti. La nuova mappa potrebbe fornire agli scienziati una migliore comprensione dell’universo.
In seguito alla creazione della materia e alla rapida espansione durante il Big Bang, circa 13,8 miliardi di anni fa, l’universo si è espanso. Poiché questa materia, per lo più sotto forma di idrogeno ed elio, si è raffreddata, ha portato alla formazione delle prime stelle, che hanno poi sintetizzato elementi più pesanti.
Seguendo il percorso, gli scienziati possono riavvolgere il tempo e ricreare quella prima epoca dell’universo. Fare questo, tuttavia, richiede un’enorme quantità di dati astronomici.
Per la nuova mappa, il team ha utilizzato i dati raccolti dal Dark Energy Survey in Cile e dal South Pole Telescope. Questa combinazione di metodi di osservazione ha aiutato il team a garantire una precisione ancora più elevata.
“Funziona come un controllo incrociato, quindi diventa una misurazione molto più precisa“, ha detto Chihway Chang, astrofisico dell’Università di Chicago e co-autore principale della ricerca, in un dichiarazione.
Anche la materia oscura
Sia il Dark Energy Survey, che ha esaminato il cielo tra il 2013 e il 2019, sia il South Pole Telescope utilizzano una tecnica chiamata gravitational lensing. Poiché la massa provoca la deformazione dello spazio-tempo, quando la luce viaggia da un oggetto sullo sfondo oltre un oggetto massiccio in primo piano, devia il percorso di questa luce. In alcuni casi, ciò fa sì che l’oggetto in primo piano agisca come una lente naturale, amplificando la luce proveniente dall’oggetto sullo sfondo.
Maggiore è la massa, maggiore è la curva nello spazio-tempo e più estremo è l’effetto sulla luce.
Questa tecnica è anche ottima per tracciare la materia oscura, una misteriosa forma di materia che costituisce circa l’85% della massa dell’universo. La materia oscura è invisibile perché non interagisce con la luce, ma la sua esistenza può essere dedotta dalla lente gravitazionale perché interagisce con la gravità.