Facebook e Cambridge Analytics, finisce tutto con il social che sborsa 725 milioni

Già diversi mesi fa si parlava insistentemente di come sarebbe andata a finire una questione che stava scomparendo dai ricordi delle persone. Ricordiamo infatti il caso di Cambridge Analytica, il caso che nel 2018 sconvolse Facebook in merito alla diffusione di alcuni dati che sarebbero dovuti rimanere privati in merito agli utenti. il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, non ama comparire in tribunale e preferisce chiudere i contenziosi con degli accordi, proprio come è accaduto ora.

Stando a quanto riportato infatti la società di Facebook ha deciso di accettare il pagamento da corrispondere: si tratta di 725 milioni di dollari. In questo modo viene risolta definitivamente la classe action, mozione con la quale si accusava il famoso social di aver offerto la possibilità alla società britannica di poter accedere ai dati di 87 milioni di utenti. 

 

Meta paga 725 milioni: così Zuckerberg la risolve

I querelanti affermano che Facebook ha concesso a numerose terze parti l’accesso ai propri contenuti e informazioni di Facebook senza il loro consenso e che Facebook non è riuscito a monitorare adeguatamente l’accesso e l’utilizzo di tali informazioni.”

Stando a quanto riportato anche dagli avvocati che hanno fatto parte della questione, si tratta dell’accordo più importante che è stato mai raggiunto negli Stati Uniti in merito ad una class action sulla privacy. Si tratta inoltre della cifra più alta mai pagata dal colosso Meta per risolvere un’azione legale.

Ricordiamo che anche durante l’anno 2019 Facebook pagò una cifra più alta, ma non si chiamava Meta. In quel caso la cifra sborsata fu di 5 miliardi di dollari per FTC.

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