Le autorità in Italia affermano di aver smantellato un’enorme rete IPTV pirata che serviva oltre 900.000 abbonati. Oltre a perquisire le abitazioni di 20 sospetti che si ritiene abbiano violato la legge sul copyright, l’operazione ha identificato anche l’amministratore di CyberGroup, un provider di servizi Internet i cui server sono stati utilizzati da diversi fornitori di IPTV.
Nel 2020, le autorità italiane hanno rivelato l’esistenza di “Operation: The Net“, un’ampia indagine mirata alla fornitura e vendita di servizi IPTV pirata.
I primi interventi sono avvenuti nel settembre 2020 e nel dicembre dello stesso anno le autorità hanno annunciato la rimozione di una piattaforma da 50.000 utenti a seguito di un’indagine condotta da Sky e dalla lega di calcio di Serie A.
Secondo un annuncio della Procura della Repubblica di Milano, gli agenti della Guardia di Finanza hanno eseguito mandati in tutta Italia che hanno smantellato una rete IPTV pirata molto grande che avrebbe servito oltre 900.000 clienti.
La rete presa di mira è descritta come supportata da una “complessa infrastruttura tecnologica” operante a livello nazionale per fornire illegalmente al pubblico canali pay tv.
Una super-organizzazione
Le autorità affermano di aver effettuato perquisizioni in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria, prendendo di mira le abitazioni di 20 sospetti che erano coinvolti nella fornitura e distribuzione dei flussi illegali. Tutti sono sotto inchiesta per violazione della legge sul diritto d’autore.
Oltre alla sua ovvia portata, l’operazione è particolarmente interessante alla luce di alcuni degli obiettivi individuati. In Campania, le autorità affermano di essere state in grado di identificare l’amministratore di “CyberGroup“, un servizio ben noto negli ambienti pirata IPTV per aver facilitato l’accesso a stream illegali. La Guardia di Finanza di Milano afferma che CyberGroup è un “reale” provider di servizi Internet i cui server sono stati utilizzati da una serie di servizi IPTV illegali.
Anche in Campania le autorità hanno ulteriormente individuato un soggetto preposto alla gestione dei pagamenti relativi agli abbonamenti pirata. In Toscana è stata effettuata una perquisizione nei confronti di un sospetto che avrebbe utilizzato 50 dispositivi mobili per distribuire illegalmente contenuti.