kobra max recensione

La migliore stampante 3D attualmente disponibile sul mercato per quanto concerne l’utilizzo all’interno dell’ambiente domestico. Questo è quanto emerso dopo l’utilizzo della stampante Anycubic Kobra Max, la quale mostra tanta facilità di utilizzo, nonostante le dimensioni molto generose.

La presenza dell’estrusore a doppia unità combinata con l’hotend Volcano, favoriscono ancor più materiale di stampa, il quale viene elaborato sul letto di stampa plasmato in carbonio di silicio. Le dimensioni sono considerevoli: 15,75 x 15,75 x 17,72 pollici, ma permettono un’architettura molto ben pensata e messa all’opera. Ricordiamo che questo modello utilizza una cella di carico utile per il livellamento automatico del letto di stampa, proprio come nella precedente versione.

La velocità di stampa è eccezionale, cosa che non influisce sulla qualità del lavoro finale. Di certo il consumo energetico risulta abbastanza considerevole, relazionato anche alle dimensioni della stampante.

Design e differenze

Sono poche le modifiche apportate al design di base di questa stampante rispetto al modello precedente, tranne per quanto riguarda la piattaforma di stampa che prima era in acciaio con molle rivestite in PEI, la quale è stata soppiantata da una piattaforma in vetro rivestita in carburo di silicio. Il pacco racchiude tutto quello che serve per il montaggio ma anche diverse parti di ricambio. Chiaramente bisogna impiegare un po’ di tempo per assemblare la stampante, la quale deve il tutto alle sue dimensioni.

Sono due gli stabilizzatori di supporto a pendolo visto che il telaio è ancorato alla base. La torsione poi viene evitata nel momento in cui gli stabilizzatori vengono allentati prima di serrare definitivamente le viti. Il peso è importante: circa 20 kg, per cui il nostro consiglio è quello di scegliere bene il posto dove installarla.

Struttura e caratteristiche tecniche

La Anycubic Kobra Max è dotata di una scheda Anycubic Trigorilla Pro A V1.0.4, la quale gode di una connettività minima. Per quanto riguarda invece il microcontrollore, ecco un HDSC hc32f460. Il chip di quest’ultimo ha una frequenza a 32 bit con una CPU Cortex-M4. Il funzionamento avviene a 200 MHz e fornisce potenza di calcolo in quantità.

Per quanto riguarda la struttura, la stabilità viene garantita come detto dai due stabilizzatori a pendolo. Le parti mobili hanno un funzionamento pressoché perfetto grazie alla combinazione di estrusioni di alluminio con scanalatura a V e rulli a D. L’asse Z è messo in funzione grazie alla presenza di due motori e mandrini filettati. Questi vengono sincronizzati tramite una semplice cinghia di distribuzione, la quale non avrà gioco visto l’utilizzo di molle di compressione sui dadi T8.

Il piano di stampa risulta perfettamente stabilizzato. Sono 12 i rulli a D che sono presenti sulle due aste. Da segnalare un allargamento del letto della stampante in alluminio, il quale durante la nostra settimana di utilizzo si è esteso di mezzo millimetro. Proprio il letto della stampante non è livellato perfettamente ma l’adesione avviene in maniera eccezionale. Sono sei i morsetti che fissano il vetro Carborundum alla piastra di alluminio con l’elemento riscaldante.

Per controllare la stampante è presente un touchscreen, o tramite USB potrete utilizzare applicazioni utili come Pronterface. Potrete avere la possibilità di inserire tutti i valori che volete, con l’utilizzo del touchscreen e che risulta estremamente intuitivo. Anche a stampa in corso, potrete effettuare delle regolazioni sulla temperatura ma anche sulla velocità di stampa o della ventola.

La qualità di stampa non presenta difetti. Nella scheda microSD che ci è stata fornita insieme alla stampante, era disponibile un profilo Cura, il quale è stato usato così com’era per le nostre stampe. Proprio per questo la velocità di stampa è stata elevata ma fino ad un massimo di 80 mm/s.

Dopo la fine di ogni lavoro, è risultata visibile qualche striatura dovuta allo stringing e al blob, ma roba davvero di poco conto. La precisione nelle dimensioni è praticamente eccezionale.

La sicurezza

La sicurezza è di sicuro uno dei punti cardine di questa Anycubic Kobra Max. Lo spegnimento per guasto di temperatura, oltreché la protezione contro il sovraccarico termico, hanno dei meccanismi funzionanti in maniera eccezionale.

A contribuire è anche il sistema di ventilazione e, il quale quando non funziona lascia subentrare la ventola dell’alimentatore, con un leggero aumento del rumore. È chiaro che nella stanza dove posizione rete la stampante avvertirete un odore leggero di plastica fusa, visto che si tratta di un design aperto.

Consumi e conclusioni

Per quanto riguarda il consumo energetico di questa stampante, risulta leggermente alto. Dopo il riscaldamento iniziale infatti il dispositivo avrà bisogno di una potenza di circa 230 W. Il nostro consiglio per ridurre il consumo è quello di abbassare leggermente la velocità della ventola utile per raffreddare l’oggetto in produzione. Ancora meglio sarebbe utilizzare le ventole solo nel momento in cui dovessero risultare necessario.

Galleria

La Anycubic Kobra Max infine risulta davvero perfetta sotto certi punti di vista, anche se non è adatta a tutti. Tale tipo di stampante è consigliato per le persone che hanno conoscenze abbastanza profonda in merito all’argomento, in modo da poter sfruttare tutti gli aspetti di favore del dispositivo. Consigliamo pertanto questa stampante 3D a coloro che hanno bisogno di produrre tanto, non certo a chi vuole acquistarla per puro diletto. Si può acquistare sul sito ufficiale attualmente al prezzo promozionale di 529 €.

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