Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di come James Webb ST abbia unito le forze con Chandra per dare delle immagini uniche dell’universo unendo scatti nell’infrarosso a scatti nel mondo dei raggi X, offrendo dunque una visione di insieme unica nel suo genere, un obbiettivo come spiegato dal Smithsonian Astrophysical Observatory importante poiché il JWST è progettato proprio per lavorare in modo complementare con altri strumenti.

Adesso la collaborazione si è spostata ad Hubble, i due telescopi, uno lavorando nell’infrarosso e l’altro nel visibile, hanno unito le forze dapprima per osservare lo scontro di NASA DART con Dimorphos ed ora per osservare le galassie VV 191, una combo così che i due telescopi spaziali possano dare il meglio delle loro potenzialità fornendo nuove informazioni per gli scienziati.

 

Lo scatto congiunto

Thaddeus Cesari (del Goddard Flight Center) ha spiegato come JWST sia stato utile per tracciare meglio la luce della galassia a sinistra, la quale si trova ad attraversare la polvere stellare di quella a destra, possibilità sfruttata grazie all’infrarosso che penetra meglio attraverso le polveri rispetto al visibile.

Hubble invece si è concentrato nel visibile e nell’ultravioletto, una combo che ha consentito di vedere dettagli molto interessanti, il più di tutti è sicuramente la striatura a forma di arco presente nello zoom a sinistra, si tratta di una galassia che si trova posteriormente alle due protagoniste, con la sua luce che viene deviata, modificata e duplicata dalla massa della galassia ellittica in primo piano per l’effetto lente gravitazionale.

Il JWST ha sfruttato i filtri F090W, F150W e F356W relativamente a 0,9 µm, 1,5 µm e 3,56 µm (ai quali sono stati assegnati i colori verde, giallo e rosso). La colorazione blu nell’immagine è invece correlata al filtro ultravioletto F336W (0,34 µm) e a quello nel visibile F606W (0,61 µm) di HST.

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