Microchip sotto pelle

Che la tecnologia stia invadendo il mondo non è una novità, ma nessuno si sarebbe aspettato mai di ritrovarla all’interno del nostro corpo nei punti meno probabili. Ebbene sì, dopo quelli per cani sul collo, ora spuntano i microchip sotto pelle per l’uomo. Ecco a cosa servono.

Microchip sotto pelle: perché impiantarli nella propria carne?

Andiamo per ordine. Innanzitutto un microchip è un dispositivo elettronico, nonché un circuito minuscolo (di solito nell’ordine dei nanometri), formato da una serie di semiconduttori. Ogni “robottino sotto pelle” è di conseguenza composto da una piastrina in silicio che presenta gli elementi necessari per realizzarne il circuito. Tra questi compaiono i transistor che fungono da “piccoli interruttori”, nonché vigili del viavai di corrente.
Ci sono due grandi tipi di microchip: i memory chip che accumulano informazioni, e
i logic chip che lavorano sulle queste per completare il compito.

Passando ora alla parte più semplice, scopriamo insieme il caso dell’uomo di 37 anni che scelse di farsi impiantare ben 32 microchip sottopelle per pagare direttamente con le mani. Egli spiega che vedere le reazioni della gente alla cassa non abbia prezzo, anzi, dolore. Introdurre il dispositivo nella carne infatti è molto simile ad un lieve pizzico di insetto. Ma perché fare una cosa simile? I chip di pagamento impiantati sono solo “un’estensione dell’Internet delle cose”, racconta Theodora Lau, esperta di tecnologia e fintech, coautrice del libro ‘Beyond Good: How Technology Is Leading A Business Driven Revolution’.

A cos’altro assisteremo? Questo ancora non è noto, ma visto e considerato che la tecnologia continuerà ad evolversi, presto potremmo non riuscire più a vivere senza.

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