Una vacanza lontani dai social, potrebbe essere certamente un ottimo pretesto per chi cerca un’esperienza digital detox, però potrebbe trattarsi anche di un incubo per tutti coloro che amano condividere le proprie attività con i propri contatti, a maggior ragione se si tratta di influencer che hanno reso questa attività un vero e proprio lavoro, e se tutto ciò diventasse una forzata realtà ? L’incubo sarebbe anche peggio.

Ebbene questo incubo potrebbe abbandonare la fantasia e approdare nel mondo reale a causa di un problema normativo sollevato dall’autorità di regolamentazione della privacy irlandese.

Per capire la causa di questa problematica bisogna tornare indietro al 2020 quando la Corte di giustizia europea annullò un accordo UE-USA chiamato “Privacy Shield” a causa dei timori sulle pratiche di sorveglianza esercitate dagli Stati Uniti, tale accordo sanciva e regolamentava gli scambi di dati personali a fini commerciali tra i due continenti.

Saltato l’accordo, venne sfruttata un’altra possibilità che sebbene più limitata e difficile consentiva di adempiere a tale obbiettivo, si tratta dello  “Standard Contractual Clauses” (SCC).

 

Il cambiamento

Durante il 7 Luglio 2022, la Commissione irlandese per la protezione dei dati ha informato le sue controparti europee che intende impedire a Meta di inviare i dati degli utenti europei verso gli Stati Uniti, annientando dunque anche l’SCC, una decisione che se portata a compimento, non consentirebbe a Meta di continuare a offrire i suoi maggiori servizi in Europa, nel dettaglio Instagram, Facebook e probabilmente anche WhatsApp.

Se la decisone dovesse essere ratificata diventerebbe un grosso grattacapo non solo per Meta, ma per tutte quelle aziende che necessitano di trasferire dati oltre l’Atlantico, ecco dunque perchè è diventato di vitale importanza trovare un nuovo accordo per lo scambio dati oltre oceano, sebbene lo status dei lavori sia ancora in alto mare.

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