Spot Netflix: Sara Fregosi e il video "scandaloso", quando la morale va oltre tutto

Sui social, così come sulle piattaforme streaming Netflix, è fondamentale fare attenzione a ciò che si dice: una parola spesso può essere mal interpretata passando così da una frase non particolarmente pensata, ad una vera “questione di stato”, soprattutto se si trattano temi come il Pride e i diritti LGBT. Ne è la prova quanto accaduto nell’ultimo spot Netflix condiviso su TikTok in occasione del mese del Pride: la piattaforma avrebbe visto omofobia anche dove non c’era.

Spot Netflix: omofobia o esagerazione? Parla la protagonista

Il video spot Netflix condiviso sul profilo del servizio di streaming ha subito suscitato una valanga di dissensi: al centro c’è Sara Fregosi, la quale lascia intendere di essersi sentita discriminata di fronte alla domanda della ginecologa: “Hai rapporti sessuali protetti?”.

La ragazza racconta: «Un anno fa sono andata per la prima volta in vita mia dal ginecologo, stavo letteralmente morendo dall’ansia. Dopo avermi visitata, però, mi ha posto la fatidica domanda: “Hai rapporti sessuali protetti?”. Chiaramente intendeva rapporti sessuali con uomini. In quel momento mi sono sentita terribilmente a disagio, perché avevo questo pensiero costante: ma perché bisogna dare per scontato che una ragazza abbia rapporti sessuali con uomini? Non conosco nessuno che sia andato da una ginecologa che includesse anche altri tipi di rapporti sessuali, oltre quelli eterosessuali

In quel momento, così come tante altre volte, ho dovuto fare uno dei miei tanti coming out giornalieri. Ed è una situazione spesso non facile perché non saprai mai come reagirà la persona che hai di fronte. Sarà infastidita? Farà qualche battuta squallida? Inizierà a trattarmi male? Oppure farà finta di niente? Quindi, quando la ginecologa mi ha posto quella domanda, ho pensato anche di mentirle. Ho pensato che la strada del far finta di niente sarebbe stata l’unica adatta.»

Articolo precedenteCoop e Ipercoop: le offerte sono assurde, gli smartphone quasi gratis
Articolo successivoCarrefour, Conad e Tuodì: dite definitivamente addio a questi supermercati