Evitata nel Nord del mondo, a causa di presunti problemi di privacy e sicurezza, Huawei al momento è una delle prime aziende in Africa.

Huawei spopola in Africa

Il colosso tecnologico cinese Huawei ha combattuto una dura battaglia nel nord del mondo: sanzionato dagli Stati Uniti, deve affrontare ostacoli legali nel Regno Unito e nei paesi dell’Unione Europea, il che significa che i dispositivi Huawei non possono essere utilizzati in infrastrutture tecniche come le reti mobili. In Lituania, il governo ha persino invitato i cittadini a rinunciare ai propri smartphone del brand.

Ma in Africa è una storia diversa: la tecnologia della multinazionale cinese Huawei costituisce circa il 70% delle reti 4G in tutto il continente.

Molte aree stanno passando alla tecnologia 5G, con Huawei saldamente in testa nella fornitura. Nella capitale economica della Nigeria Lagos, i ripetitori 5G sono già pronti per entrare in servizio.

Gbenga Adebayo, leader dell’Association of Licensed Telecoms Operators of Nigeria (ALTON), indica le ragioni della popolarità dei dispositivi Huawei: “Tradizionalmente, vengono forniti con prezzi bassi e con termini che sono molto allettanti per gli operatori, è facile quindi lavorare con loro”.

Tutte le transazioni di Huawei sono gestite direttamente dalla Exim Bank, responsabile degli investimenti esteri cinesi. Adebayo sottolinea un altro motivo fondamentale per cui Huawei è così popolare nel continente: “In termini di affidabilità, i loro sistemi tendono a fornire una certa garanzia di prestazioni“.

Allora perché i consumatori africani scelgono Huawei a differenza della loro controparte nel Nord del mondo?

Quando l’infrastruttura non è neutrale

Allora perché i consumatori africani scelgono Huawei a differenza della loro controparte nel Nord del mondo?

Ciò è in parte dovuto al fatto che tali nazioni cercano di rafforzare i propri sistemi di telecomunicazioni.

Ma le preoccupazioni relative a Huawei e alla sicurezza non mancano. Gwagwa, dell’Istituto di etica dell’Università di Utrecht, ha lavorato a diversi progetti di sicurezza informatica africani e si è specializzato sull’argomento come avvocato in Zimbabwe.

Huawei può avere un impatto sulla sicurezza di un paese, esponendo informazioni militari o sensibili al furto. Ma non solo: “Ha prodotto anche apparecchiature, a volte penso per negligenza, che consentono vulnerabilità agli attacchi informatici. Un problema non di poco conto per spionaggio militare e industriale“, ha aggiunto Gwagwa.

Descrive alcuni governi come ingenui: “La questione dell’interferenza digitale straniera è un fenomeno nuovo che molti africani. In particolare i leader non capiscono la gravità, perché la sfera digitale è un qualcosa che non è tangibile”.

L’avvocato ha inoltre ricordato che la legge, riguardante i servizi segreti cinesi implementata nel 2017, è un potenziale pericolo per gli utenti: “Alcune delle vulnerabilità nelle apparecchiature cinesi sono intenzionali e introdotte per scopi dannosi. Ad esempio, la legge sull’intelligence nazionale cinese, promulgata nel giugno 2017, richiede alle società cinesi di raccogliere informazioni segrete”.

Gwagwa interpreta questa legge come una richiesta dei servizi di intelligence di cooperazione con le società cinesi, inclusa l‘installazione intenzionale di “backdoor” per la fornitura di dati privati ​​al governo.

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