La serie di cuffie BlackShark è stata introdotto ormai quasi 10 anni fa, e i passi in avanti in hardware, software e tuning si fanno sentire in maniera ben consistente. Le BlackShark V2 X rappresentano una versione accessibile a tutti delle più famose BlackShark V2, mantenendo quasi lo stesso hardware della fascia superiore in quanto a sound, ma perdendo tutte quelle funzionalità premium e comode per chi le utilizza quotidianamente. Inoltre, il supporto al surround 7.1 le fa diventare uno dei modelli più interessanti sul mercato, che svolge correttamente il proprio lavoro con i famosi driver TriForce 50 ad un prezzo tutto sommato interessante per funzioni e categoria.

Design e confort

Il mercato di questo 2021 sta volgendo al termine e i modelli in grado di supportare delle funzioni led o rgb sono sempre di più. Eppure vediamo molti modelli che si liberano di questo “accessorio”, tornando a concentrarsi sull’aspetto del sound per tutti quegli utenti a cui il lato RGB non interessa affatto. È il caso di queste BlackShark v2 X, che tornano alla semplicità, con un design semplice, leggero, ma soprattutto efficace sotto il profilo della comodità durante le nostre sessioni di gaming. Due le colorazioni disponibili (nero e verde) e vi assicuro che quella verde “Razer” è da urlo: bellissima l’intensità e la vivacità di questo tono di verde, in grado di spiccare nel vostro setup senza l’ausilio di lucine o rgb. Se dovete fare una scelta, scegliete la versione verde e non ve ne pentirete.

Ma dove Razer è riuscita a guadagnare è sotto l’aspetto del peso: appena 258g compreso il cavo non removibile, che le rende di fatto uno degli headset più comodi e confortevoli presenti sul mercato. I padiglioni sono realizzati in plastica ben rifinita con il logo Razer in bella vista, mentre il sistema di aggiustamento che li lega all’archetto superiore è stato ridotto all’osso: due semplici elementi in metallo, super sottili e flessibili permettono di regolare l’ampiezza e l’altezza dei padiglioni a seconda della nostra fisionomia. Anche se a primo impatto possono sembrare abbastanza delicati, soprattutto a causa del filo scoperto che passa poi all’interno dell’archetto, in realtà sono flessibili e resistenti al punto giusto, tanto da adattarsi per bene alla testa senza piegarsi o torcersi eccessivamente. Padiglioni e archetto sono rivestiti di una finta pelle verde e nera con un feeling al tocco che la fa sembrare quasi vera pelle. L’archetto è morbido nella parte interna e poggia delicatamente sulla testa senza dare fastidio; invece i padiglioni sono rivestiti con dei cuscinetti in memory foam con una rifinitura in finta pelle sulla parte esterna e in tessuto sulla parte che poggia sull’orecchio: questo evita la spiacevole sensazione di far aderire la finta pelle direttamente sull’orecchio. Tuttavia, essendo i cuscinetti removibili, è facile che non qualche giorno di utilizzo questi comincino a girare nel loro alloggiamento, posizionandosi in maniera innaturale: il consiglio è quello di controllare ogni tanto che siano allineati correttamente per avere sempre il massimo per quanto riguarda la comodità.

Il cavo come già detto non è removibile e include un connettore jack audio da 3.5mm (ma è inclusa anche una prolunga per splittare il microfono e l’audio su PC): questo aspetto rivela già che non è inclusa una scheda audio al suo interno che avrebbe invece permesso una connessione al pc tramite USB, decisamente più agevole e semplice per connessione con il software. Anche il microfono non è removibile, al contrario della versione v2 di fascia superiore, ma almeno la sua flessibilità è buona e permette di mantenere la posizione senza deformarsi e un buon livello di posizionamento a seconda delle necessità. Sul padiglione sinistro è stato posizionato un tasto per attivare o disattivare il microfono, mentre al centro del padiglione un selettore e controller per il volume, molto simile a quelli che possiamo vedere sulle cuffie per l’aviazione. Comodo e bello integrato in questo modo, eppure sarebbe stato più comodo sul padiglione destro, dato che la mano sinistra è occupata sulla tastiera.

Prestazioni e Sound

I “nuovi” Razer TriForce da 50mm permettono a queste cuffie di mantenere un’ottima qualità audio nonostante il loro prezzo contenuto. Questi driver sono realizzati per agire come tre differenti driver (uno destinato ai bassi, uno ai medi e l’altro agli alti), ma in una sola unità. In questo modo il sound dovrebbe essere più ricco e dettagliato, con una buona distinzione delle varie frequenze. Nell’utilizzo reale la situazione e la loro resa varia a seconda delle impostazioni che vengono settate. Infatti, l’aspetto del Surround 7.1, attivabile solo su PC grazie al codice incluso all’interno della scatola, riesce a cambiare notevolmente il sound dell’headset. In modalità standard con ascolto musicale la resa dei medi e degli alti in quanto a chiarezza è ottima: si riescono a distinguere correttamente tutti i suoni e tutti i particolari dei brani senza difficoltà e senza che le varie frequenze si vadano a mescolare tra loro; tuttavia sul fronte dei bassi, nonostante siano ben presenti e piacevoli, a tratti si può notare come nei brani più intensi prendano il sopravvento, con una sorta di rumore di fondo che rende le basse frequenze meno nitide e precise. Questo dipende molto dal genere che andrete ad ascoltare: Santé (il nuovo brano di Stromae) suona benissimo con questi auricolari, e lo stesso vale per il pop o anche il soft rock; passando a generi più aggressivi con molti bassi, come il rap o anche l’hard rock questa differenza diventa più percepibile. Attivando invece la modalità Surround 7.1 (scaricando la relativa app dal sito di Razer, attivando il codice e selezionando dalle risorse audio la modalità “7.1 Surround Audio”) il suono diventa improvvisamente più ricco e aperto, rendendo ogni suono molto più spaziale e ben definito. Si tratta di una modalità che arricchisce il sound complessivo e che personalmente trovo meno indicata per l’ascolto musicale: se da una parte anche in questa modalità i brani suonano bene senza problemi, alcuni aspetti vengono enfatizzati troppo, limitando l’ascolto del brano così come è stato pensato dall’artista. Ma è nel gaming che il Surround dà il meglio di sé. Abbiamo testato questo headset con Death Stranding, Cyberpunk 2077 e recentemente anche con Back 4 Blood e la resa è stata davvero ottima. I bassi più aperti e ampi nel range di frequenze, l’audio più aperto e direzionale riescono a fornirci un’esperienza più ricca e “realistica”, dove anche i più piccoli suoni si riescono a percepire correttamente, sia nel caso siano dei nemici a minacciarci che anche per godersi l’aspetto sonoro di un paesaggio naturale o cittadino in game. I rumori della città in Cyberpunk 2077 ci trasportano ancora di più nel personaggio e nell’esperienza, mentre per quanto riguarda Death Stranding a colpirci è stato il rumore della pioggia, ben distinto assieme allo scalpiccio dei passi sull’erba bagnata. Anche in un gioco sparatutto zombie come Back 4 Blood il surround ci ha aiutato nell’individuazione dei nemici appostati dietro i muri o in campo aperto durante le varie orde da affrontare.

Microfono e isolamento passivo

Non essendoci una scheda audio integrata nelle cuffie, il microfono non è personalizzabile tramite il software Razer. Inoltre, non essendo removibile, relega questo headset all’uso esclusivo su console o pc, senza poterci andare in giro sembrando ridicoli. Tuttavia, nonostante il sound della propria voce sia stato leggermente troppo orientato ai bassi, la resa complessiva è stata buona e il microfono a cardioide integrato con relativo filtro pop riesce a isolare bene la propria voce dai rumori del mouse, della tastiera o della tv in sottofondo.

I padiglioni inoltre riescono ad isolare molto bene dai rumori esterni grazie ad un’aderenza precisa e per niente fastidiosa. Certo, i rumori saranno pur sempre percepibili, ma in maniera attenuata e lontana, ma soprattutto in game l’isolamento sarà totale.

Conclusioni e prezzo

Le somiglianze con la versione più costosa della serie BlackShark sono molte, soprattutto grazie alla condivisione dello stesso profilo hardware per quanto riguarda il sound. Dove questo modello X concede qualcosa e sotto il profilo della costruzione, del software e della connettività, ma lo fa anche con un prezzo ridotto quasi del 50%. Di listino costano 69,99€, mentre lo street price le pone più intorno ai 60€, laddove le v2 costano sempre più di 100€. Il risparmio vale la candela se intendete orientarvi maggiormente su un prodotto budget-friendly che possiede tutto il necessario per avere della buone prestazioni, ma senza tutte quelle caratteristiche premium tipiche dei modelli superiori. Perfino la comodità e la leggerezza giocano a loro favore, un aspetto ottimale che premia chi deve usarle per sessioni estremamente prolungate.

Articolo precedenteCloud Computing: secondo IBM il carico sui server crescera’ esponenzialmente
Articolo successivoMicrosoft Edge per Linux è ora disponibile per tutti