Il Tribunale di Milano sembra che abbia confermato circa una settimana fa la sentenza che obbliga la compagnia telefonica TIM ad emettere un rimborso per i clienti che, tra il 2017 e il 2018, sono andati a corrispondere dei canoni maturati in base alla fatturazione a 28 giorni. Di seguito, le dichiarazioni di Corrado Pinna e Paolo Fiorio, legali del Movimento Consumatori:
“La sentenza riconosce ancora una volta l’illegittimità e la scorrettezza della fatturazione basata sul mese lunare anziché su quello solare, con due novità: i giudici, accogliendo la tesi di MC, hanno stabilito che l’adozione e l’uso di tale periodicità ha leso e lede i diritti e gli interessi collettivi dei consumatori, non solo con riferimento ai contratti sottoscritti tra il giugno 2017 e l’aprile 2018 ma addirittura in relazione agli abbonamenti stipulati con la compagnia dall’1 aprile 2017. La seconda novità della sentenza è che l’obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite dalla compagnia dovrà riguardare anche i consumatori che, pur avendo attivato un contratto di telefonia fissa all’interno del periodo 1 aprile 2017 – 5 aprile 2018, hanno poi deciso di recedere dall’abbonamento”.
TIM: il rimborso sarà obbligatorio per tutti
Per riuscire ad ottenere il rimborso sarà necessario accedere alla propria area riservata MyTIM o contattare il 187. Inoltre, TIM va a proporre anche delle alternative al rimborso con la possibilità di attivare questi servizi in maniera gratuita per 6 mesi:
- TIMVISION, la TV di TIM con tanti contenuti a disposizione;
- Chi è, per visualizzare il numero di chi chiama sul display del telefono di casa;
- Extra Voice, per chiamare senza limiti i telefoni nazionali fissi e mobili;
- Voce internazionale, per chiamare senza limiti i telefoni fissi di Stati Uniti, Canada ed Europa occidentale;
- Max Speed, per sfruttare al massimo la connessione Internet e navigare fino a 100 Mbit/s.