La serie Duo di Asus ci ha stupito fin dall’inizio, con i primi due modelli recensiti nell’ambito del gaming grazie agli Zephirus di Asus Rog. Per dei geek come noi, questo tipo di dispositivo è affascinante sotto diversi aspetti, e non parlo solo della scheda tecnica da urlo, ma proprio dello sviluppo di alcuni aspetti, come quello del doppio schermo, dei sistemi di dissipazione del calore, del pannello OLED a bordo e tanto altro, che ci tolgono il fiato. Non fa eccezione il modello che andiamo ad analizzare oggi, Zenbook Pro Duo 15 OLED (UX582), che rappresenta l’ideale assoluto a cui un lavoratore nell’ambito della grafica o del video editing aspira, almeno nel mondo dei laptop.

Design

Purtroppo le dimensioni e il peso non rappresentano un punto a suo favore, date le dimensioni di 35,98 x 24,92 x 2,15cm e il peso di 2,34kg. L’aspetto più scomodo è quello di doversi portare dietro anche il caricabatterie, dal peso consistente di oltre 1kg, a causa di una batteria sofferente, come vedremo in seguito. Tornando a quello che è il suo lato estetico, le somiglianze con la serie Zephirus dedicata al gaming non mancano affatto: il suo caratteristico doppio schermo rappresenta ancora oggi motivo di stupore, in particolare per il meccanismo di apertura e sollevamento automatico dello schermo, solido e resistente come al solito. Plastica sul lato inferiore e metallo sul lato superiore racchiudono l’hardware di questo modello, con delle rifiniture estremamente curate in ogni suo aspetto e dettaglio. Non si sentono scricchiolii plasticosi durante l’utilizzo e il feeling è decisamente premium.

Il colore, Celestial Blue, rispecchia bene la sua anima nobile e costosa, con una finitura semi-lucida sulla parte superiore con dettaglio concentrico che vira sul logo ASUS a specchio. Sul lato sinistro troviamo due led di stato, entrata da 3,5mm per microfono e cuffie, griglie di aerazione per il dissipatore (visibile fin dalla scocca), entrata HDMI 2.1 e connettore per l’alimentazione; sul lato destro una porta USB 3.2 Gen 2 Type-A e due porte Thunderbolt 3 per supporto a display esterni. Una configurazione molto semplice, che forse pecca di poche connessioni USB Type-A, ma che comunque è risultata sufficiente durante la nostra prova. A lasciarci perplessi è il meccanismo di apertura dello schermo principale e secondario, che non rispecchiano l’avanzamento tecnico degli Zephirus e importando una nuova modalità: il display va ad alzare il pc, permettendo una maggiore circolazione dell’aria sotto al device, anche se abbastanza scomodo in questo modo da usare e posizionare come si deve.

All’interno della scatola, visto anche il budget necessario per l’acquisto, ASUS inserisce davvero tutto il necessario per gli utenti: un alimentatore da 240W per la ricarica e l’alimentazione del dispositivo, una custodia sintetica molto rifinita per trasportarlo, un poggia polsi ergonomico e perfino la Stylus Pen per scrivere e controllare lo schermo in comodità.

 

Display(s)

Il pannello principale è stato dotato di una risoluzione 4K UHD (3840 x 2160 pixel) con rapporto 16:9, ma la vera novità è un’altra: la tecnologia OLED che comincia ad arrivare anche in questo mondo, dopo aver conquistato il territorio degli smartphone e dei televisori, e di cui non possiamo che gioire. La differenza nella qualità e nella profondità dei neri rispetto ai classici pannelli che siamo abituati a vedere sui pc (anche VA) è assoluta. Anzi, è così grande che sembra quasi impossibile godere di una tale qualità su un laptop di queste dimensioni. Eh si, perché le dimensioni del pannello sono 15,6″. Non sono pochi, ma comunque sufficienti per lavorare, senza dover cercare un display esterno, e sufficienti anche a raggiungere il peso e le dimensioni del device che abbiamo visto prima. Ma non finiscono qui le sorprese di questo pannello, che supporta un tempo di risposta di 0.2ms (perfetto anche per il gaming) e una luminosità tipica di 440nits e di picco di 550nits. Abituati ai nostri smartphone, con luminosità che superano tranquillamente gli 800-1000nits, questo valore potrebbe sembrare basso, ma in realtà la resa è davvero incredibile, anche in esterna o con sole diretto. Il vero problema non è infatti la luminosità, ma la finitura Glossy, che poco si adatta alla tipologia di utenti a cui si rivolge il device: avrebbe davvero fatto comodo una rifinitura matte per lavorare senza riflessi indesiderati, ma dovrete accontentarvi sotto questo aspetto. Anche perché il display supporta il 100% della gamma colore DCI-P3 e la validazione Pantone, oltre che una certificazione VESA per l’HDR. Ultimo ma non per importanza, il supporto alla Stylus Pen (inclusa all’interno della confezione) e al touch, responsivo al punto giusto e comodo in diversi frangenti, anche se non indispensabile su un laptop da 15,6″. Peccato che manchi una qualsiasi forma di Sync, come Freesync o GSync, che avrebbe permesso di avere un’esperienza più fluida e adeguata alla fascia di prezzo nel mondo del gaming.

Il secondo schermo, anch’esso touch, da 14″ ha una risoluzione di 3840 x 1100 pixel (4K) con pannello IPS LCD: purtroppo la differenza con quello principale è abissale e i colori visualizzati a schermo saranno diversi sia nei contrasti che nella profondità dei neri e delle ombre. Anche la tinta colore più calda non aiuta chi con la taratura del colore ci lavora a livello professionale. Almeno in questo caso la rifinitura è matte e l’angolo di inclinazione non dà fastidio grazie all’annientamento dei riflessi di luce in qualsiasi condizione. Il touch è un filo meno responsivo rispetto al display principale, ma comunque sufficiente per non avere problemi o rallentamenti di sorta. In alto sopra al display principale è stata inserita una webcam con risoluzione FHD, ma purtroppo la sua qualità non è il massimo, soprattutto se usate dentro casa, con molto rumore digitale e una qualità generale sotto alle aspettative. Senza dubbio usarla in situazione di emergenza o comunque in mancanza di meglio ci salverà la giornata, ma se pensate di usarla tutti i giorni, forse è meglio prenderne una esterna.

 

Prestazione e caratteristiche tecniche

Guardando velocemente al costo di questo device, di 3.499€, non può che esserci tutto il necessario a renderlo adeguato alla fascia top di gamma di questo 2021, almeno dal punto di vista tecnico. Un processore Intel Core i9-10980HK 2.4 GHz (16M cache, fino a 5.3 GHz) e una scheda grafica Nvidia GeForce RTX 3070 Laptop (con Boost fino a 1440MHz a 90W e tecnologia NVIDIA Max-Q Technologies con 8GB GDDR6) rappresentano solo la punta di diamante di questa configurazione. A contorno non potevano mancare 32GB di ram DDR4, Wi-Fi 6 (802.11ax) e Bluetooth 5.0 (Dual band), fino ad arrivare all’SSD da 1TB M.2 NVMe. Insomma, una configurazione che potrebbe tranquillamente fare invidia ad un PC Desktop di fascia medio-alta, completo sotto ogni aspetto. Ma alla prova dei fatti come si è comportato? Così come già analizzato con i vari Zephirus Duo, il problema è sempre lo stesso. Se il device non è attaccato alla corrente, perde tutto il suo potenziale, diventando a tutti gli effetti un normale laptop da 1.500€. La sua potenza bruta si sblocca solo con il cavo di alimentazione attaccato (e come dicevamo il peso dell’alimentatore è abbastanza scomodo da portare in giro sommato a quasi 2,5Kg del device): si tratta di un aspetto da non sottovalutare e che sì, ci permette di usarlo dove vogliamo, a casa, in ufficio o in viaggio, ma pur sempre solo se attaccati alla corrente.

Il processore Intel Core 9, abbinato ad una scheda non al top ma comunque molto potente, riesce a garantire delle prestazioni eccellenti non solo nell’ambito lavorativo, ma anche in quello del gaming. Come possiamo vedere dai benchmark, la RTX3070 non riesce a reggere la risoluzione 4k (come prevedibile), ma con il FHD e il 2k restituisce prestazioni molto buone, in particolare per un device portatile come questo laptop. Le prestazioni con caricabatterie collegato e alimentazione a batteria sono profondamente diverse, con una differenza che si rispecchia anche nelle temperature. I valori si attestano nella maggior parte dei casi intorno agli 80°C sotto stress o utilizzo al 100%, mentre con alimentazione disattivata stiamo nel range dei 65-68°C. Rispetto ai vari Zephirus testati in passato, che raggiungevano valori superiori a 90°C, la situazione è più che accettabile, ma le prestazioni con alimentazione a batteria non sono così stabili come ci saremmo aspettati. La velocità di clock delle memoria e dei core varia moltissimo, restituendo prestazioni altalenanti in gaming e in rendering. Le temperature del processore e della GPU sono state abbassate rispetto ai precedenti device e alla linea Zephirus, ma sono comunque molto alte, intorno agli 85°C di norma. Questo porta ad un aumento della velocità di azionamento delle ventole, che cominciano a dare davvero fastidio dopo pochi minuti, soprattutto se ci serve molta concentrazione per lavorare. Il rumore emesso è tale da creare molto disturbo ed è sicuramente superiore a quello emesso da un pc desktop di pari potenza, con picchi intorno ai 35db con carichi al 100%. Inoltre, a causa delle temperature, lavorare con il laptop sulle gambe è praticamente impossibile e se utilizzato su superfici irregolari si avrà un incremento ancora maggiore dei valori e un taglio delle prestazioni equivalente.

La velocità di scrittura dell’SSD NvME M.2 rientra nei parametri classici di un buon disco, senza però eccellere nel settore con il top sul mercato, ma garantendo al tempo stesso delle prestazioni tali da non rappresentare un impedimento in nessun caso o nessun utilizzo.

 

Batteria e autonomia

La batteria presente a bordo da 92WHrs a 8 celle si ricarica velocemente con il caricabatterie originale: in poco più di un’ora avremo a disposizione l’intera carica. Tuttavia, come abbiamo già visto, le prestazioni sono limitate se il pc risulta alimentato solo a batteria e nonostante questo la sua autonomia e minima. In game 1 ora di attività con volume al 50% e luminosità al 70% hanno consumato circa il 60% di batteria, mentre nella normale navigazione o streaming multimediale si consuma il 25-30% di batteria per 1 ora di attività. Si tratta di valori incredibilmente bassi, che non garantiscono una prestazione sufficiente ad uscire di casa e affrontare una giornata lavorativa o anche 4 ore di lavoro senza caricabatterie.

 

Tastiera e pad

Il secondo schermo, che occupa gran parte dello spazio solitamente dedicato alla tastiera e al pad dei vari device, ha costretto ad una disposizione del tutto nuova su questo modello e sui vari Zephirus 2020 e 2021. La tastiera è schiacciata in basso, senza spazio per appoggiare le mani (se non con il poggia polsi fornito nella scatola) e i tasti sono più schiacciati del solito. Nonostante questo la spaziatura e la dimensione dei cap sono buoni e permettono di scrivere senza errori o senza premere per sbaglio più tasti alla volta. La corsa dei tasti è di circa 1,5mm, con un finale morbido e una quasi totale assenza di suono: ne risulta una digitazione confortevole e soprattutto silenziosa.

Il pad, relegato sulla destra, ingloba anche il tastierino numerico, che compare in sovraimpressione con l’apposito tasto Led: è molto sensibile, ma la sua superficie spesso non è sufficiente per lavorare, soprattutto perché si sviluppa in altezza invece che in larghezza (come il display) e quindi per andare da parte a parte serviranno più movimenti. La retroilluminazione dei tasti è molto blanda e disponibile solo con led bianco: può essere accesa o spenta e regolata su 3 diversi livelli di intensità.

Conclusioni e prezzo

La versione testata viene venduta da Asus al prezzo di 3.499€. Sono molti, è vero, ma a patto che vi portiate dietro il caricabatterie, avrete sempre a disposizione ovunque vi troviate una workstation con i fiocchi. C’è anche da considerare che a soli 500€ in più è disponibile Asus ROG Zephirus Duo 2021, le cui prestazioni, grazie alla 3080, superano quelle di questo modello, eppure il pannello OLED riesce a convincerci di più e la configurazione meno estrema non solo consuma meno batteria, ma permette un utilizzo più equilibrato soprattutto nell’ambito lavorativo. Asus punto in alto con questi modelli, destinati a pochi, ma in grado di innovare con nuove tecnologie che nei prossimi mesi verranno sdoganate anche su fasce inferiori, sia per dimensione che per prezzo. Ed è questo il valore aggiunto di un prodotto dal valore così elevato: avere a disposizione il top, anche se estremo, senza compromessi di alcun tipo.

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