AstraZeneca attualmente risulta essere il vaccino Covid-19 per certi versi più pericoloso, seppur sicuro a livello generale. Il suo utilizzo è importante per i diversi per poter uscire dalla pandemia visto le quantità di dosi finora ricevute, anche se sono un quarto delle ordinate. Un nuovo studio dell’EMA rivela gli effettivi rischi per le diverse fasce degli effetti collaterali.
Quello che viene dimostrato è che AstraZeneca causa più effetti collaterali sui più giovani rispetto ai più anziani. Si parla di coagulazione anomala e non di qualcosa di molto più blando come la febbre o il mal di testa. La stima dell’EMA è stata fatta tendo i casi ogni 100 mila somministrazioni tra i casi di morti evitate e i casi di trombosi.
AstraZeneca: il rischio di effetti collaterali per i più giovani
La fascia che beneficerebbe meno di tutti del vaccino di AstraZeneca è quella tra i 20 e i 30 anni. Sostanzialmente, sempre secondo lo studio dell’EMA, per 100.000 dosi somministrate in questi individui non si andrebbe a evitare nessuna morta da Covid-19, ma si vedrebbero 1,9 casi di trombosi. Questo dato è molto strano semplicemente perché i giovani sono quelli che allo stato attuale rischiano meno di morire a causa del coronavirus.
Tra i 30 e i 39 anni la situazione cambia leggermente. Ci si trova di fronte a una sorta di equilibrio dove i casi di morti da Covid-19 evitate risultano essere 2 mentre i casi di trombosi si abbassano a 1,8, questo sempre su un calcolo di 100.000 dosi somministrate. Il trattamento di AstraZeneca in questo caso mostra una netta efficacia, anche perché i coaguli di sangue non vuol dire morte certa, anzi.
Il discorso è ovviamente più ampio però. I vaccini non si prendono solo per evitare di morire rispetto alla malattia per cui sono pensanti, e così è anche AstraZeneca. Va a ridurre i casi più gravi della malattia e quelli sintomatici in generale permettendo così agli ospedali di non riempiersi, per esempio.