L’universo da sempre è uno degli argomenti che più affascina gli scienziati e i ricercatori, esso è infatti colmo di numerosi corpi da studiare, dalle varie stelle fino ad arrivare ai buchi neri e alle singolarità presenti al loro interno, ciononostante però, anche se l’universo è un mosaico di tessere tutte da scoprire, anche nella sua interezza rappresenta un disegno che va studiati e compreso fino in fondo.

Uno dei temi che ad esempio da più tempo suscita dibattiti e la sua età, essa infatti è stata calcolata in passato ma costantemente messa in discussione dalle varie comunità di astrofisici che si impegnano nella ricerca spaziale.

La nuova età

Nel 2019 gli scienziati, osservando il movimento delle galassie, hanno iniziato a sospettare che l’universo fosse molto più giovane di quanto pensato in passato, per giungere a questa nuova stima, il team internazionale di astronomi guidato dalla Cornell University ha utilizzato i dati dell’Atacama Cosmology Telescope (ACT) della National Science Foundation.

La nuova stima afferma che l’universo ha un’età pari a 13,77 miliardi di anni, un dato molto vicino a quello ottenuto precedentemente dalla ricerca Planck e che quindi fa da paciere alle due parti, dato che tra l’altro consente di calcolare la velocità di espansione dell’universo pari alla costante di Hubble, ovvero 67,6 chilometri al secondo per megaparsec, che parole povere , vuol dire che un oggetto posto ad 1 megaparsec (3,26 milioni di anni luce) di distanza dalla Terra si starebbe allontanato a 67,6 km/s, un ulteriore tassello dunque da aggiungere al mosaico che compone il comso.

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