Il palcoscenico dello spazio interstellare può regalare spettacoli davvero unici, come un buco nero che si nutre della luce stessa di una stella. A catturare il triste spettacolo che porterà inesorabilmente alla morte del corpo celeste luminoso un gruppo internazionale di ricercatori; alla guida del team l’astronomo Matt Nicholl dell’Università di Birmingham. I risultati della ricerca invece si possono consultare sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Lo studio è un passaggio fondamentale per aumentare la nostra capacità di comprensione riguardo questi incredibili corpi celesti. Osservare il lento ma inesorabile processo di un buco nero che assorbe una stella potrebbe diventare una vera e propria stele di rosetta di questi incredibili fenomeni dello spazio.
Spazio: La “spaghettificazione” della stella
Il processo che sta portando alla morte della stella, si chiama “spaghettificazione” e fino ad oggi si era solo teorizzato. Il principio della spaghettificazione si basa sull’incredibile forza gravitazionale del buco nero che finisce per attirare il corpo celeste al suo interno. Durante questo processo le parti più vicine al buco nero subiscono questo allungamento chiamato propri spaghettificazione.
A parlare della scoperta lo stesso Nicholl che ha dichiarato: “L’idea di un buco nero che “risucchia” una stella vicina sembra fantascienza. Ma questo è esattamente ciò che accade“. Per riuscire nella ricerca il team si è munito di una pletora di strumenti sia dalla Terra che satellitari che alla fine è stata in grado di catturare l’esplosione emessa dalla stella al momento in cui veniva assorbita. Insomma questo non è altro che un altro piccolo passo verso una miglior comprensione dei misteri dello spazio.