Dopo un’estate relativamente tranquilla con l’arrivo dei primi freddi arriva anche la seconda ondata di Covid 19, di pari passo aumenta il download di immuni. L’applicazione di contact tracing, va detto, non ha vissuto un periodo incoraggiante nei suoi primi mesi di vita; arrivati a gli inizi di settembre erano circa 5 milioni i download dell’applicazione.
Ma come detto, l’arrivo della stagione autunnale ha portato, insieme purtroppo ad un aumento di nuovi casi, anche un deciso aumento dei download. Nel giro di una sola settimana infatti sono stati circa 1’400’000 i download cifra che ha permesso al sistema di contact tracing di raggiungere il 21% degli smartphone in circolazione. Benché si sia ancora lontani dal 60% di cui si parlava prima del rilascio, è comunque un ottimo margine di crescita.
Immuni: come funziona il contact tracing
A quanto pare però ancora una buona fetta della popolazione non sembra essersi convinta della bontà dell’iniziativa del Governo. La paura che Immuni possa fungere ancora da strumento di localizzazione sembra ancora piuttosto radiata. Tuttavia il funzionamento stesso dell’applicazione garantisce il massimo della privacy possibile. In primis l’App non utilizza sistemi di localizzazione GPS ma sfrutta il sistema Bluetooth.
Quando due telefoni in cui è istallata l’App entrano in contattato si scambiano un codice identificato; questo codice però non rimanda a nessun dato personale, garantendo il massimo della privacy. Se poi si dovesse ricevere la notifica che avvisa del possibile contagio sarà discrezione dell’utente segnalare il pericolo all’ASL di competenza; sarà poi l’azienda sanitaria ad avviare la procedura per effettuare il tampone e verificare lo stato di salute dell’individuo. Insomma l’applicazione Immuni è uno strumento sicuro e funzionale per cercare di limitare la diffusione del virus nell’attesa che venga finalmente prodotto il tanto agognato vaccino.