Dopo la breve avventura con Oculus Quest, la connessione proprietaria tramite Oculus Link fu creduta morta, soprattutto a causa della mancanza di una connettore USB C nella nuova generazione di schede grafiche Nvidia. Eppure la tecnologia sembrava promettente, e molti utenti la usavano per sfruttare la doppia anima del proprio visore. Seppur con qualche adattamento e difetto, il fatto di poter sfruttare il proprio Oculus Quest anche su PC lo rese uno dei dispositivi più interessanti e più ambiti durante la quarantena. Ma ora le cose potrebbero cambiare.
Oculus Link, progetti per il futuro
Con la presentazione del nuovo dispositivo mobile per la realtà virtuale, Oculus si è aggiudicata nuovamente una grande fetta di mercato e di utenti. Infatti la possibilità di eseguire programmi e applicazioni di questo tipo senza il supporto di un computer di alto livello, è un’opzione veramente interessante. Ma oltre a questa possibilità, Oculus ha nuovamente messo in evidenza la tecnologia legata ad Oculus Link. In via opzionale è infatti possibile acquistare un nuovo cavo proprietario al “modico” costo di 99€. Un prezzo determinato dalla necessità di garantire una connessione stabile al segnale inviato dal PC.
La riproposizione di questa tecnologia indica chiaramente che Oculus ci crede e pensa che sia possibile renderlo un possibile standard nel futuro, con dispositivi ibridi magari, in grado di essere supportato da un PC o poter funzionare anche autonomamente. Inoltre, il nuovo Oculus Quest 2, con refresh di 72 hz al lancio, supporterà i 90hz nativi con futuro aggiornamenti, rendendolo a tutti gli effetti molto simile e molto più vicino all’Oculus Rift. Ma presto ne sapremo molto di più.
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