L’adozione delle misure economiche previste nel decreto Agosto permetterà ai cittadini di avere ancora tempo a disposizione per riassestarsi dal punto di vista finanziario per poi riprendere a corrispondere rate e pagamenti dovuti.
Le linee guida del decreto prevedono infatti il ritorno ad un regime fiscale più rigido a partire dal 16 ottobre, giorno successivo al limite prorogato per il blocco dei pagamenti al Fisco ed eventualmente rateali verso terzi.
Fino a quel momento, risulta congelata la corrispondenza di tributi all’Agenzia delle Entrate, bloccata qualsiasi procedura di pignoramento e interrotto il pagamento delle somme suddivise in rate.
Ma cosa accadrà all’indomani del 15 ottobre? Potranno questi istituti e i privati pretendere il pagamento in unica soluzione di tutti gli arretrati dei mesi precedenti?
Fisco e tutela dei contribuenti, cosa aspettarsi allo scadere della proroga
A partire dal 16 ottobre sarà dunque sbloccato l’arrivo di cartelle esattoriali o di pagamento, o qualunque altra somma di denaro rimasta insoluta nei riguardi del Fisco. Al tempo stesso, soggetti terzi (come banche o altri istituti che abbiamo concesso prestiti, mutui o qualsiasi tipo di pagamento rateizzato) potranno pretendere che siano corrisposte le rate fino a quel momento congelate.
Per evitare che questi richiedano pagamenti di tutte le mensilità in un’unica soluzione, il Governo ha predisposto una soglia di tolleranza corrispondente a 10 rate congelate, per consentire – sempre a partire dal 16 ottobre – il ritorno a pagamenti a cadenza mensile, ovviando al rischio di dover pagare tutto in una volta sola.
Questo permetterà ai contribuenti di riprendere a pagare come se nulla fosse accaduto, come avverrebbe nel mese immediatamente successivo, e le rate saranno semplicemente slittate dei mesi corrispondenti.