Stando a quanto segnalato da una nuova ricerca apparsa recentemente online, pare che la società di sicurezza informatica Symantec abbia riscontrato un’impennata nel settore Crypto degli attacchi di tipo cryptojacking.
Lo studio, di fatto, indica un aumento del 163% nell’attività di cryptojacking effettuata attraverso browser, dopo il netto calo riscontrato nel marzo 2019 dovuto alla chiusura di CoinHive, il principale sviluppatore dello script per il mining.
Symantec, inoltre, ha sottolineato che l’aumento dell’attività, identificato nel secondo trimestre del 2020, coincide con l’aumento del prezzo dei Bitcoin e delle monete Monero, le due criptovalute maggiormente sfruttate dai malware che si insediano nei browser delle vittime. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Cryptojacking: ritornano i mining malware che infettano i browser
In un’intervista con Cointelegraph, pubblicata online lo scorso 1 Agosto 2020, Josh Lemos, attuale VP of Research and Intelligence di BlackBerry, ha spiegato che gli script utilizzati dai malintenzionati per il mining di criptomonete non risultano essere altamente sofisticati:
“Tramite un JavaScript presente su un sito è possibile lanciare un watering hole attack, oppure il software può essere incluso in mail di spear-phishing. Ci sono poi i supply chain attack, con estensioni browser malevole e miner nascosti all’interno di immagini su Docker Hub.”
Tuttavia ZDNet ha recentemente annunciato che, con molte probabilità, l’aumento degli attacchi non sarà sostenibile:
“La maggior parte dei gruppi di criminalità informatica che in passato ha sperimentato con il cryptojacking ha lasciato perdere la strategia poche settimane più tardi, dopo aver scoperto che il mining di criptovalute su browser era uno spreco di tempo troppo rumoroso, che attirava più attenzione sulle rispettive operazioni e non abbastanza guadagni.”