La piattaforma di e-commerce Amazon è attualmente tenuta sotto controllo dall’AGCOM in quanto le è stata riconosciuta una posizione dominante nel mercato delle consegne.
Come ben saprete, il colosso di Seattle è al primo posto nelle consegne deferred, quelle da 3 a 5 giorni e al secondo posto in quelle Espresse, entro 24 o 48 ore. La crescita della piattaforma, per l’Autorità, rischia di minare la concorrenza.
Amazon: AGCOM indaga sulla posizione dominante della piattaforma nelle consegne
La fetta conquistata da Amazon nel settore delle consegne dei pacchi e le sue possibilità di crescita future rischiano di minare la concorrenzialità in questo mercato, con conseguenze negative sulla qualità dei servizi. L’AGCOM ha pubblicato un’analisi parziale sul giro d’affari legato alla consegna dei pacchi nell’epoca del commercio elettronico.
L’Autorità Garante per le comunicazioni ha comunque sottolineato che saranno svolti ulteriori approfondimenti, ma già dai primi dati diffusi è evidente il ruolo assunto da Amazon in Italia. Nel 2019, il mercato della consegna dei pacchi ha fatto registrare un fatturato complessivo di 4,7 miliardi di euro, con 625 milioni di consegne effettuate: una fetta consistente è legata all’e-commerce.
Nelle consegne definite deferred, ossia che impiegano 3-5 giorni per arrivare al destinatario, il colosso fondato da Jeff Bezos è al primo posto con una quota del 59%, nelle consegne espresse, entro 24-48 ore, invece Amazon è al secondo posto con una quota del 24%, in crescita rispetto al 3% del 2016. Il colosso può offrire ai consumatori ampie vetrine di prodotti da acquistare e la consegna stessa di questi ultimi in tempi rapidi, prevedendo anche modalità che vanno incontro all’utenza come l’orario flessibile o i punti di ritiro Amazon Locker.
La stessa AGCOM intende approfondire ulteriormente la questione per capire se il successo di Amazon sia condizionato da situazioni non replicabili all’interno di altre aziende. Per questo motivo, l’AGCOM si riserva “l’opportunità di introdurre eventuali specifici obblighi in capo agli operatori che detengono significativo e durevole potere di mercato, al fine di promuovere assetti maggiormente concorrenziali“.