pagamenti elettronici

Nell’ultima Legge di Bilancio 2020 il Governo ha inserito una serie di provvedimenti volti a incentivare gli Italiani nell’utilizzo dei pagamenti elettronici, laddove commercianti e professionisti scelgano di dotarsi di un sistema POS per le loro attività. In particolare, gli imprenditori che decidono di aderire alle iniziative della legge possono godere di un credito d’imposta del 30% per le commissioni sui pagamenti per redditi non superiori ai 400 mila euro.

Come stabilito dal Fisco, il bonus viene riconosciuto alle aziende che comunicano tutti i pagamenti accettati nel corso del mese precedente tramite la sinergia con gli istituti che forniscono il servizio e l’infrastruttura del POS.

 

Pagamenti elettronici: ecco i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Ovviamente questo provvedimento è volto a eliminare il nero nei pagamenti all’interno di negozi e tra consumatori e professionisti. La trasmissione dei dati avverrà attraverso il Sistema di Interscambio crittografato creato dall’Agenzia delle Entrate, oppure potranno essere inviati via e-mail PEC nel caso siano file di dimensioni sotto i 20 MB.

Tutte le informazioni potranno essere consultate sul sito dell’AdE e del Governo, mentre la struttura della comunicazione da inviare per beneficiare del bonus fiscale deve rispettare i seguenti parametri:

  • deve essere presente il Codice fiscale dell’esercente;
  • il Mese e anno di addebito;
  • il totale delle operazioni di pagamento effettuate nel periodo di riferimento;
  • il totale delle operazioni di pagamento riconducibili ai consumatori finali nel medesimo periodo;
  • il relativo importo delle commissioni addebitate per le operazioni di pagamento riconducibili ai consumatori finali;
  • infine, l’ammontare dei costi fissi periodici, compreso il canone per la fornitura del servizio di accettazione.

Ogni mese dovrà essere inviata la comunicazione, tenendo in conto che la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate deve avvenire entro il ventesimo giorno successivo al periodo di riferimento. Se ci fosse un problema nel contenuto dei dati inviati si può effettuare una rettifica chiedendo la cancellazione del primo invio ed effettuarne uno nuovo, ma sempre entro il ventesimo giorno del mese successivo.

FONTEQui Finanza
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