Un tema particolarmente sotto discussione è sempre quello inerente la fusione nucleare, un fonte di energia potenzialmente senza controindicazioni, ad altissima efficienza, che sarebbe in grado di risolvere i problemi energetici del pianeta, per intenderci parliamo della medesima reazione che avviene sul sole e che gli permette di brillare nel modo che noi tutti conosciamo.

A quanto pare l’edificio destinato a ospitare il primo reattore a fusione nucleare è stato completato ed ora si procederà all’assemblaggio del macchinario apposito per tutta la durata dell’anno corrente, ma vediamo meglio i dettagli del progetto.

Gli obbiettivi del progetto ITER

Secondo i ricercatori entro il 2025 sarà possibile la produzione del primo plasma, indice del fatto che il macchinario inizierà a funzionare per la fase di collaudo e poi per i primi test di fusione nucleare.

Per rendere ciò possibile si useranno due isotopi dell’idrogeno, individuati come materia più adatta ad una reazione efficiente, il Trizio e il Deuterio, che per reagire dovranno vedere soddisfatte determinate condizioni, ovvero la presenza di una temperatura molto elevata, nell’ordine di centinaia di milioni di gradi Celsius, una sufficiente densità di particelle plasmatiche, in modo tale da aumentare la probabilità di collisioni e un tempo di confinamento sufficiente per trattenere il plasma.

Per poter gestire il plasma e le altissime temperature verranno adoperati dei dispositivi Tokamak, in grado di generare dei potenti campi magnetici di confinamento toroidale.

Non rimane dunque che attendere l’assemblaggio del macchinario e il 2025, anno fissato per la nascita del primo sole in miniatura che in un primo momento dovrebbe generare un’energia 10 volte superiore a quella investita, per poi salire addirittura a 30/40 volte l’investimento energetico.

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