frequenze 2g 3g 4g

Vi siete mai chiesti come i nostri smartphone aggancino le frequenze 2G, 3G e 4G in zone in cui la copertura di rete è limitata? Ovvio che la questione interessa i molti di voi che vivono non proprio nelle metropoli e che talvolta sarebbe molto utile conoscere dei metodi per avere il segnale migliore per chiamare e navigare dei vari operatori telefonici.

È bene sapere che in Italia esistono delle bande specifiche utilizzate dai cellulari e possiamo rintracciarle con dei metodi specifici. Le bande utilizzate maggiormente sono: banda 1, banda 3, banda 7, banda 8, banda 20, banda L e, a livello sperimentale, la banda sub 6La banda 700 verrà invece progressivamente liberata dal digitale terrestre per fare spazio al 5G.

Operatori Telefonici: ecco  le frequenze utilizzate per il 2G/3G/4G e 5G

Uno dei metodi più semplici per cercare il segnale 2G, 3G e 4G è usare ServiceMode, una funzione che non richiede nessun bisogno di app perché si trova nella maggior parte dei telefoni. Basterà digitare un codice sul proprio tastierino numerico, che potrebbe variare in base al modello di smartphone che possedete, e subito vi comparirà a schermo tutto ciò che vi serve sulle informazioni della banda che il vostro telefono utilizza.

Esistono anche delle applicazioni, come ad esempio CellMapper, un’app Android molto utilizzata e gratuita. Una volta scaricata è installata questa app, tutte le informazioni di cui avete bisogno compariranno sulla schermata del vostro smartphone.

Se ciò che vi serve è però una mappa delle celle disponibili più vicine intorno a voi dei vari operatori telefonici, basterà scaricare OpenSignal, l’app che non solo vi mostrerà le celle nelle vicinanze ma sarà in grado di fornirvi informazioni sul livello di copertura di ognuna di esse. Vi ricordiamo che successivamente a queste operazioni in alcuni casi sarà sufficiente un ripetitore di segnale per risolvere il problema.

Articolo precedenteTruffe assicurazioni: attenzione alle false polizze su auto e moto
Articolo successivoRenault, Ford, Toyota e Honda: centinaia di auto a rischio, ecco i modelli