La fine del 2019 ha portato, come ogni anno, a fare dei bilanci sotto diversi aspetti dell’impatto dell’uomo sull’ambiente. Ancor più lo scorso anno, che andava a chiudere un decennio, ha portato ad un’indagine più approfondita, tuttalpiù con gli incendi che stanno avvampando in Australia in questi giorni e hanno portato ad una profonda riflessione in termini di ecologia e green economy.

In una discreta percentuale, le attività quotidiane dell’uomo impattano sull’ambiente circostante. Stiamo raggiungendo gli 8 miliardi di individui sul nostro pianeta, e il diretto riscontro a livello dell’ecosistema globale lo si sta avendo con l’estinzione di numerosissime specie di piante e animali, la perdita della biodiversità e il riscaldamento globale.

Risulta necessario ripensare la mobilità del futuro con nuovi modelli sostenibili, che possano assecondare al meglio le esigenze degli utenti senza richiedere l’utilizzo (ad esempio) di un’auto ad personam. Oppure andando ad attingere a nuove fonti di energia, più pulita rispetto al passato.

Diesel inquina meno dell’elettrico: lo studio shock ha portato ad un’importante riflessione

Eppure, uno studio molto interessante sarebbe andato a smentire una delle nostre convinzioni più radicate nell’ambito dei mezzi e dell’inquinamento da loro prodotto.

Secondo le ricerche condotte dall’Istituto di Monaco per la vigilanza sulle emissioni, acquistare un’auto elettrica potrebbe voler dire inquinare più che con una a diesel. Benché il motore elettrico produca zero emissioni dal momento della sua accensione, l’inquinamento prodotto a partire dalla sua fabbricazione potrebbe essere equiparato al percorrere circa 150.000 km con un’auto diesel (incluse le emissioni durante la produzione).

In futuro, però, potremmo non aver più bisogno di nessuno di questi due motori, dal momento che le case automobilistiche potrebbero dirottare la propria attenzione verso la creazione e il perfezionamento di motori a idrogeno. Attualmente esistono veicoli che sfruttano questo elemento come carburante, ma non sono molto diffusi. Si confida in un incremento della produzione di queste auto, benché il loro costo si aggiri intorno ai 70.000 euro al momento, e questo rappresenterebbe uno degli scogli più rilevanti nell’adottare la nuova tecnologia.

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