Il Fisco ha completato la messa a punto di un nuovo strumento per combattere l’evasione, tuttora piaga del nostro Paese. Si stima infatti che, durante questa estate (solo per fare un esempio), una casa vacanze su tre sia stata affittata senza dichiarare nulla in termini fiscali, non versando allo Stato i contributi dovuti.

Inoltre, dopo il pensionamento del Redditometro – che si è rivelato uno strumento inadeguato per valutare la situazione fiscale degli utenti – si è spinto l’acceleratore per approntarne uno nuovo, per colmare il gap. Effettivamente, il Redditometro è stato abbandonato quasi un anno fa definitivamente, a seguito dell’approvazione in Parlamento del Decreto Dignità.

In questo momento, quindi, sta scendendo in campo il nuovo strumento del Fisco, che prenderà il nome di Evasometro.

Fisco: partono i controlli con l’Evasometro, occhio ai conti correnti

In realtà, non si tratta di una novità assoluta. L’Evasometro, infatti, è in “lavorazione” da oltre 7 anni, da quando il Governo Monti ne delineò le caratteristiche con il nome di Risparmiometro e lo fece approvare nel 2012. Soltanto che ci sono voluti alcuni anni per portarlo in attività.

Questo strumento andrà a valutare la congruenza tra entrate dichiarate e saldi sui conti correnti (a differenza del Redditometro che valutava le uscite in termini di grosse spese, quali mutui, acquisti di auto e altre spese ingenti). Laddove si verificherà la presenza di una discrepanza superiore al 20-25%, scatteranno immediatamente dei controlli più approfonditi.

I conti correnti interessati saranno al momento quelli dei maggiori istituti bancari, come Unicredit, BNL e Intesa Sanpaolo. Si procederà in seguito verso quelli “minori”.

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