asteroidi-apophis-qv89

Grazie alle numerose ricerche e agli studi compiuti dall’uomo, recentemente sono stati svelati molti misteri che prima attanagliavano la mente degli scienziati. Ciò che poteva sembrare fantascienza anni or sono, adesso è realtà. Gli esperti sono riusciti anche a realizzare una prima vera foto di un buco nero e questa notizia è stata al centro dell’attenzione mediatica per diverse settimane, qualche mese fa. Adesso però la Nasa ha fatto una scoperta che ha lasciato in tutte le persone un po’ di timore e preoccupazione a riguardo. Secondo l’agenzia spaziali infatti, due asteroidi posseggono una traiettoria che li vede passare vicini al nostro Pianeta nel prossimo futuro.

Presentati al mondo durante la Conferenza sulla Difesa Planetaria, sono stati denominati QV89 e Apophis. Insieme ai due corpi, l’agenzia ha però presentato anche le eventuali soluzioni anti-impatto. Qualora i due corpi entrassero in collisione con la Terra potrebbero avere conseguenze devastanti. Il primo dei due asteroidi, Apophis, sembra avere un diametro di 340 metri e il suo passaggio disterà da noi “soltanto” 31.000 km nel 2029. Il secondo, QV89 invece, è decisamente più piccolo. Parliamo di “soli” 40 metri e sfreccerà vicino al nostro pianeta a soli 6,7 milioni di km.

Asteroidi: cosa sappiamo su QV89 e Apophis

Al momento il rischio di impatto sembra quasi del tutto escluso, tuttavia Apophis preoccupa non poco gli scienziati. Se dovesse entrare nell’atmosfera terrestre e se si schiantasse, procurerebbe una collisione in grado di generare un impatto di oltre 2500 megatoni, arrivando a devastare anche la crosta terrestre. L’unica nota positiva è che però, la sua “vicinanza” consentirà agli esperti di studiare da vicino un oggetto unico come quello di un “mega-asteroide”.

Sebbene la sua traiettoria sia già definita e si attende il passaggio nel 2068, ciò che preoccupa sono proprio i campi gravitazionali. Infatti se l’asteroide entrasse a contatto con un campo di questi, potrebbe subire una modifica nella sua traiettoria e diventare un concreto rischio per la Terra.

QV89 invece, essendo più piccolino, potrebbe portar soltanto conseguenze locali e non gravissime. Attendiamo nuovi sviluppi da parte degli scienziati. Restate connessi con noi per non perdervi le ultime novità a riguardo.

Articolo precedenteElettrico sfidato dal Diesel: ecco i dati incredibili sull’inquinamento
Articolo successivoWind: le 2 offerte con prezzo inferiore ai 10 euro al mese