5g

Il 5G desta molte perplessità, sia per le ingenti spese effettuate dagli operatori telefonici per poterlo attivare, sia per la sicurezza dei suoi ripetitori, certezza che nell’opinione pubblica vacilla. Ma le perplessità sorte sul 5G sono spesso ben lontane dal concentrarsi su tesi e argomentazioni di carattere scientifico, su cui gli esperti invece hanno instaurato un confronto acceso e interessante. Sembra piuttosto che la media degli utenti sia maggiormente interessata a prestare orecchio a mistificazioni e rimaneggiamenti di dati scientifici, non consentendo così l’apertura di una discussione effettivamente proficua.

Tanto più che, negli ultimi tempi, si è registrata una sempre più accentuata tendenza a ricondurre al 5G anche dinamiche e situazioni che sono totalmente estranee alla nuova connessione veloce. Quasi che il 5G fosse il capro espiatorio del riscaldamento globale, delle politiche scorrette, dell’estinzione delle specie animali e, non ultimo, del disboscamento.

Alberi tagliati per il 5G: ma qual è la verità?

Su diverse testate è comparsa notizia che in alcune zone, in particolare una piazza di Bordeaux in Francia e alcuni comuni italiani, si stiano mettendo in atto operazioni di rimozione di alberi per lasciare spazio ai ripetitori per il 5G.

A sostegno di queste argomentazioni, vengono riportate le news afferenti, senza però precisare un aspetto fondamentale: il 5G non c’entra assolutamente niente.

Come si evince dalla lettura di questi articoli, infatti, gli interventi di rimozione di alcuni alberi erano già programmati nel piano urbanistico: in alcuni casi, venivano rimossi momentaneamente per poi essere ripiantati in maggior numero (soprattutto dopo opere di rifacimento della pavimentazione o riqualificazione di alcune aree), in altri invece per essere spostati in altri punti della città. In una situazione in particolare, che ha visto protagonista il comune di Palermo, la rimozione degli alberi è stata necessaria in quanto le radici stavano causando dissesti del manto stradale (e il comune aveva già dovuto risarcire un privato di 400.000 euro per il ritardo negli interventi).

Inoltre, dalle dichiarazioni riportate, si evince altrettanto chiaramente che l’installazione dei ripetitori non implicherà in alcun modo la rimozione di alberi, dal momento che sarà preceduta da un’attenta analisi del territorio per individuare le zone che possano garantire una minore schermatura del segnale. Per questo motivo, sono scelte già a monte delle aree con una minor densità boschiva, affinché i ripetitori possano svolgere efficientemente il proprio compito senza ostacoli.

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