Basta un semplice click per prenotare online le proprie vacanze. Eppure, Fiderprivacy invita gli utenti a prestare molta attenzione durante la pianificazione virtuale del meritato riposo. Infatti, molte persone sono inconsapevolmente vittime del “dynamic pricing” ovvero di un improvviso aumento delle tariffe relative ai voli e agli hotel. Un aumento non sempre legato all’andamento del mercato, ma piuttosto al salvataggio dei “cookies“.
Quando si organizza un viaggio, facendo affidamento alla tecnologia, sarà capitato a tutti di notare una serie di variazioni delle tariffe. Piccoli o significati aumenti, avvenuti nell’arco di poche ore, o al massimo, di qualche giorno, che si susseguono soltanto dopo aver passato a setaccio tutti i portali presenti sul web al fine di scovare le offerte migliori e che possano venire in contro alle nostre esigenze.
All’interno di questa prospettiva, si colloca una strategia di marketing chiamata “dynamic pricing“.
Il “dynamic pricing“: una strategia di marketing
Si tratta di una tecnica nata negli USA basata su degli algoritmi in grado di ottimizzare i guadagni proponendo tariffe ad hoc per ciascun utente che naviga in rete. Tali algoritmi tengono conto, soprattutto, della domanda e dell’offerta, dei prezzi proposti dalla concorrenza e delle previsioni meteo. E non solo: quando l’utente inserisce, ingenuamente, i propri dati personali – posizione geografica, lingua parlata, data di nascita, sesso, stato civile, grado di istruzione e professione – il software è in grado di proporre prezzi notevolmente meno abbordabili rispetto al tariffario standard.
Il fatturato del mercato digitale del turismo
Il mercato digitale del turismo fattura, pressappoco, 9,5 miliardi di dollari all’anno. Le aziende, che ricorrono all’espediente del “dynamic pricing“, registrano in media un incremento del 25% del fatturato. In altre parole, ci troviamo davanti a un acuto stratagemma che garantisce ingenti entrate economiche a scapito dei nostri portafogli.
Fiderprivacy: la soluzione? Cancellare i “cookies“
Tuttavia, si può evitare di incorrere in questa “truffa“. Nicola Bernardi, presidente di Fiderprivacy, ha precisato che “Per difendersi dalle pratiche tariffarie dinamiche ingannevoli, quando si deve prenotare una vacanza su internet, è fondamentale adottare alcune best practices non solo per proteggere la propria privacy, ma anche per non pagare più del dovuto. Pertanto, può essere utile per gli utenti cancellare spesso la cronologia di navigazione del browser, bloccare il consenso all’utilizzo dei cookies di terza parte, installare software di navigazione anonima e controllare se nelle condizioni di vendita c’è una garanzia sul prezzo pagato“.
Ricapitolando, per far fronte a “dynamic pricing“, Fiderprivacy consiglia di svuotare la cronologia del browser ed eliminare i “cookies” salvati nel proprio PC; di negare il consenso all’utilizzo dei “cookies” di terze parti o di installare un software per navigare su Internet senza lasciare traccia.
E’ tutto chiaro? Allora, adesso, possiamo anche dedicarci alla pianificazione del nostro prossimo viaggio.