MIMOSA OK

Tanti auguri dallo staff di TecnoAndroid a tutte le Donne, ci auguriamo sia per voi una giornata serena e speciale.

L’8 Marzo si festeggiano le donne e di certo noi non possiamo, né vogliamo, esimerci da fare un augurio, meritato, alle donne. Quelle stesse donne che sono le nostre madri, nonne, sorelle, mogli, fidanzate. Credo che le donne vadano festeggiate sempre, non solo un giorno l’anno, con le azioni più che con le parole. Quei piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi può fare per far capire alle “nostre” donne quanto contino per noi. Piccoli gesti per noi ma che hanno grande valenza ai loro occhi perché, e questo è certo, le donne sanno apprezzare molto più degli uomini ogni azione amorevole.

Come nostra consuetudine e come natura del nostro modo di essere, da un’altra cosa non possiamo esimerci, cioè dall’informare. Quindi vediamo perché proprio in questo giorno si festeggiano le donne.

Innanzitutto sfatiamo un ‘mito’. Nel dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton avvenuto nel 1908 a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio di una fabbrica nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall’Europa. I motivi che hanno portato a festeggiare le donne proprio in questa data sono altri.

Nel Congresso socialista, tenutosi a Stoccarda nel 1907, vennero discusse tesi sull’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea, sul colonialismo, sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto alle donne. Su quest’ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale i partiti socialisti si impegnavano a «lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne».

Si discusse, infatti, dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.

Alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali «di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 per l’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile». Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei – Germania, Austria, Svizzera e Danimarca – la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. La data fu scelta perché, in Germania, «il 19 marzo 1848 durante la rivoluzione il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne».

Non fu però ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi. In Germania, dopo la celebrazione del 1911, fu ripetuta per la prima volta l’8 marzo 1914, giorno d’inizio di una «settimana rossa» di agitazioni proclamata dai socialisti tedeschi, mentre in Francia si tenne con una manifestazione organizzata dal Partito socialista a Parigi il 9 marzo 1914.

Le celebrazioni furono interrotte dalla Prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni di protesta che portarono al crollo dello zarismo, così che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della «Rivoluzione russa di febbraio». Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia».

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo.

La scelta della mimosa (nel linguaggio dei fiori indica forza e femminilità) come fiore simbolo di questa ricorrenza è dovuto al periodo di fioritura che avviene a inizio Marzo.

Nei primi anni cinquanta, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell’Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico». Nel 1959 fu presentata una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto.

Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non attecchire nell’opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista. L’8 marzo 1972 la manifestazione della giornata della donna si tenne a Roma in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice statunitense Jane Fonda. Un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di donne manifestanti inalberavano cartelli con scritte inconsuete e «scandalose»: «Legalizzazione dell’aborto», «Liberazione omosessuale», «Matrimonio = prostituzione legalizzata», e veniva fatto circolare un volantino che chiedeva che non fossero «lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità». La polizia caricò a manganellate e disperse le manifestanti.

Il 1975 fu designato come “Anno Internazionale delle Donne” dalle Nazioni Unite e l’8 marzo le organizzazioni femminili celebrarono in tutto il mondo la giornata internazionale della donna, con manifestazioni che onoravano gli avanzamenti della donna e ricordavano la necessità di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita civile.

Quindi la giornata internazionale della donna, detta  festa della donna, ricorre ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze di cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.

Cosa ne pensate? Credete sia cambiato qualcosa?

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