Find Your Phone
Google My Account ha attivato “Find Your Phone” per rintracciare il proprio smarphone che risulta smarrito.

A partire dalle ultime ore, Google My Account ha attivato “Find Your Phone” che consente agli utenti di ritrovare il proprio smarphone, Android oppure iOS, che risulta smarrito. Il monitoraggio del dispositivo, tramite localizzazione e altre funzioni, sarà possibile grazie all’applicazione Android Device Manager.

Benché Big G permetta già agli utenti Android di tracciare il proprio smartphone utilizzando l’app di Device Manager, il colosso di Mountain View ha deciso di integrare un percorso più efficace. Da ora in avanti, collegandosi a Google My Account, l’utente potrà visualizzare una nuova opzione per rilevare la “posizione geografica” assunta dal proprio telefono.

Infatti, qualora il device venisse rubato o smarrito, il proprietario potrà servirsi dell’app “Find Your Phone” in grado di alzare al massimo la suoneria del telefono per individuare la provenienza dello squillo; di bloccare in remoto il cellulare (per esempio tramite un messaggio); di far apparire sul display il numero da contattare affinché il telefono venga restituito; o, in alternativa, di rintracciare la posizione dello smartphone mediante la piattaforma Device Manager.

Nel corso delle prossime settimane, “Find Your Phone” sarà disponibile per tutti i device del robottino verde e gli iPhone – in quest’ultimo caso puntando verso iCloud e “Find My Phone” di Apple – attraverso un aggiornamento automatico del software. Pertanto, l’applicazione non richiederà alcuna procedura di attivazione.

Insomma, fa decisamente piacere sapere che Google abbia l’accortezza di rendere più facile e veloce l’individuazione del nostro telefono in uno di quei momenti in cui vige il panico totale. Guemmy Kim, Lead Product Manager for Users & Trust di Mountain View, ha dichiarato: “My Account vi fornisce accesso immediato alle impostazioni e agli strumenti che possono aiutarvi a proteggere i vostri dati e la vostra privacy. Inoltre, vi lascia decidere quali informazioni fornire a Google per rendere i suoi servizi ancora più utili“.

FONTEThe Verge
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