X blocca le ricerche per Taylor Swift

La vicenda dei deepfake riguardanti Taylor Swift diffusi su X ha generato notevole scalpore, rimanendo online per diverse ore e ottenendo migliaia di condivisioni. Si è sparsa la voce che la popstar, infuriata, stia valutando azioni legali contro i responsabili. Nel frattempo, la piattaforma social ha adottato misure correttive per affrontare la situazione.

Le contromisure di X

X si è subito mossa in salvaguardia della celebrità, introducendo una serie di provvedimenti temporanei su desktop, Android ed iOS. In dettaglio, l’effetto di tali misure è evidente quando si tenta di effettuare una ricerca con la parola chiave “Taylor Swift” nel relativo campo di ricerca, poiché si riceve un messaggio d’errore generico. Questa limitazione è stata estesa a tutte le piattaforme in cui X è disponibile. Inoltre risulta interessante notare come i risultati di ricerca non includano nemmeno il profilo ufficiale della cantante.

La divulgazione dei deepfake concernenti Taylor Swift, che la ritraevano in contesti non consensuali, ha suscitato indignazione anche da parte di Satya Nadella, CEO di Microsoft. In un’intervista rilasciata nel corso del weekend, Nadella ha sottolineato la necessità di un impegno più deciso nel campo dell’intelligenza artificiale. Ha evidenziato che casi come questi mettono in luce la mancanza di progressi nel settore e l’urgenza di una “convergenza globale e sociale”. Tale convergenza dovrebbe promuovere una collaborazione attiva tra istituzioni legislative, forze dell’ordine e piattaforme tecnologiche per affrontare le sfide poste dalla diffusione dei deepfake.

L’episodio dei deepfake di Taylor Swift avvenuto sul social di Elon Musk ha messo in luce le crescenti preoccupazioni legate alla manipolazione digitale e alla diffusione di contenuti falsi. La questione solleva interrogativi sulla necessità di rafforzare le politiche di moderazione e di adottare tecnologie avanzate per rilevare e prevenire la diffusione di contenuti manipolati.

Inoltre, evidenzia l’importanza di una legislazione più stringente per affrontare casi simili e proteggere l’integrità delle persone coinvolte. La reazione di Taylor Swift potrebbe fungere da catalizzatore per una maggiore consapevolezza e azioni concrete contro l’abuso delle tecnologie di manipolazione dei media.

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