A quanto pare in Russia le attenzioni del governo non sono solo legate alla guerra in corso sul territorio ucraino, infatti sembra che l’amministrazione Putin sia interessata anche alla cultura e all’informazione che si diffonde nel paese, ed ecco dunque che è stata lanciata proprio questo mese la Wikipedia di stampo russo, non una versione tradotta della classica Wikipedia, bensì una nuova versione titolata Ruwiki, la quale è “filorussa“, “Putin-friendly” e “Cremlin-compilant“.

Nonostante l’arrivo dunque di questa enciclopedia russa, il Cremlino ha assicurato che non bandirà Wikipedia che dunque resterà online e accessibile, sebbene abbia subito un’opera di censura davvero pesantissima negli ultimi anni e soprattutto a seguito del conflitto scoppiato nel 2022, l’arrivo di Ruwiki dunque non comprometterà la presenza di Wikipedia ma farà da concorrente, cosa che potrebbe compromettere la credibilità dell’enciclopedia online più famosa del mondo.

 

Ruwiki come alternativa

Il progetto è stato messo a cantiere all’incirca due anni fa quando Putin affermò di voler creare una piattaforma alternativa a Wikipedia, con l’obbiettivo di aumentare il controllo governativo sui contenuti diffusi online, da allora Ruwiki ha iniziato ad agglomerare articoli su articoli con l’aiuto di numerosi collaboratori.

Secondo i dati del quotidiano Izvestia, gli articoli più letti durante la fase di beta test hanno riguardato: la lista dei morti del 2023, l’escalation del conflitto arabo-israeliano e l’operazione militare russa in Ucraina.

I dettagli finanziari di Ruwiki non sono noti e non sono conosciuti i nomi degli investitori che hanno finanziato la piattaforma, non si conosce nemmeno il costo effettivo che la Russia ha pagato.

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