Sogni in immagini intelligenza artificiale

Nell’Università di Singapore i ricercatori Zijiao Chen e Juan Helen Zhou, in collaborazione con Jiaxin Qing dell’Università di Hong Kong, stanno lavorando ad un progetto che ha dell’incredibile. Mind-Video è un intelligenza artificiale che ha l’obiettivo di trasformare in immagini, o addirittura video, i sogni e i pensieri.

Si tratta dell’evoluzione di un precedente programma MinD-Vis, il cui scopo era quello di produrre un’immagine che rappresentasse quello che una persona aveva pensato. Tutto questo ci appare straordinario ed è solo una piccola parte di quello che la tecnologia potrebbe essere in grado di eseguire.

Come funziona l’intelligenza artificiale Mind-Video

L’intelligenza artificiale Mind-Video basa i suoi risultati sulle risonanze magnetiche funzionali. Questo tipo di risonanze analizzano l’attivazione delle aree cerebrali mentre si svolge un determinato compito, come parlare, leggere o in questo caso sognare.

Per effettuare una fMRI si fa sdraiare il paziente su un lettino mobile che pian piano scorre all’interno del macchinario, nel quale verranno monitorate le attività cerebrali. Tramite la risonanza si possono poi notare quali sono le aree più attive in un determinato momento. Questa è possibile perché i nostri neuroni, in quei momenti, hanno bisogno di una maggiore quantità di ossigeno prodotta dai globuli rossi.

Il nuovo progetto dovrebbe seguire il seguente schema. Come prima cosa una persona viene studiata tramite risonanza mentre guarda qualcosa. Il team di ricercatori cerca successivamente di associare ciò che sta guardando il paziente alle differenti aree cerebrali che vanno ad attivarsi.

Si raccolgono più informazioni e associazioni possibili e si cerca di addestrare l’intelligenza artificiale con i dati presi. La tecnologia ricostruisce o meglio dire, al momento, prova a ricostruire quello che il paziente ha visto creando un’immagine quanto più simile possibile.

Il passo successivo è quello di analizzare il movimento cerebrale durante il sonno per poi chiedere alla persona se ciò che l’IA produce è la messa grafica di quello che ha sognato.

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