Nell’ultima settimana il mondo social ha visto l’arrivo di una nuova piattaforma, stiamo parlando di Threads, il social powered by Instagram che ha portato una ventata di rinnovamento nel mondo Meta offrendo una nuova opzione oltre a Facebook e Instagram.

Ovviamente tutti gli utenti incuriositi hanno colto l’occasione e hanno effettuato l’accesso a Threads sfruttando le proprie credenziali Instagram, cosa che è stata catalizzata anche dalla contemporanea problematica di Twitter legata alla temporanea limitazione alle visualizzazioni imposta da Musk per ridurre il data scraping.

Questo esodo di massa non ha fatto altro che inasprire i rapporti tra le due aziende, la pace è infatti durata qualche ora per poi essere interrotta dal legale personale di Musk che ha minacciato azioni legali ai danni di Threads a causa della somiglianza con Twitter, accusando che Meta ha sfruttato dozzine di ex dipendenti Twitter assumendoli per poi accaparrarsi informazioni in merito al social.

 

La replica

Meta dal canto suo ha sottolineato proprio tramite un post su Threads che nessun membro del team di ingegneri che ha lavorato a Threads è un ex dipendente di Twitter, sebbene la politica di licenziamenti portata avanti da Musk abbia effettivamente generato un esodo verso Meta dei lavoratori.

Anche Musk ha detto la sua con un tweet arrivato dopo be 24 ore di silenzio sul proprio social, evento molto raro dopo l’acquisto di Twitter, post che cita: “La competizione è giusta, barare no.”

Si tratta di una disputa che un po’ ci si aspettava, bisognerà osservare come si evolverà la situazione soprattutto da un punto di vista legale.

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